Un primo posto in classifica, nelle qualifiche del Gran Premio di Francia di MotoGP a Le Mans, che nessuno si attendeva da Lorenzo Savadori
“Quando ho visto che ero primo, mi sono detto: ‘Figo!’. Bisogna farlo più spesso”. Sorride, Lorenzo Savadori, per un exploit davvero eccezionale che ha centrato nelle qualifiche del Gran Premio di Francia di MotoGP a Le Mans.
Certo, non si tratta di una pole position, ma di un primo posto nella fase eliminatoria, che poi si è tradotto in un’undicesima piazza sulla griglia di partenza. Eppure, per un pilota che fino a questo momento aveva fatto fatica come lui, è una prestazione di tutto rispetto, assolutamente da rimarcare. “Avevo in programma di fare qualche giro e poi cambiare gomme e montare le medie”, racconta. “Purtroppo sono caduto: è stato impegnativo tornare ai box di corsa, ma alla fine sono riuscito a passare in Q2”.
Chiamato frettolosamente a sostituire Bradley Smith, a sua volta supplente di Andrea Iannone, sul finale della scorsa stagione, il pilota di Cesena si è trovato a vivere una sorta di battesimo del fuoco in classe regina. “Certi risultati fanno piacere, ma in questa parte di campionato devo soprattutto accumulare chilometri”, spiega. “Chiaramente pure a me piacerebbe vincere e arrivare più avanti possibile, ma devo crescere, capire e cambiare il mio stile di guida”.
L’esperienza con i prototipi gli manca: dopo un paio di annate in classe 125, infatti, Lorenzo è passato ai campionati di Superstock e di Superbike, molto diversi dalla realtà in cui si è trovato catapultato ora. “Il mio percorso viene dalle derivate di serie, che si guidano con certi movimenti a cui mi sono abituato”, ammette. “La MotoGP è completamente differente, molto più rigida e stabile, e io faccio fatica, specialmente sul giro secco. Fortunatamente, in queste condizioni si può guidare con uno stile più simile alla Sbk“.
Ma Savadori non si è perso d’animo, anzi, si è tirato su le maniche e ha iniziato a lavorare sodo. E i progressi iniziano a dare i loro frutti: “Il livello qui è altissimo, ma siamo in continua crescita. Faccio fatica a dire quanto mi manca per gestire la moto come piacerebbe a me: forse un anno completo di gare. Ma cercherò di metterci il meno possibile. La Aprilia ha sempre creduto in me, mi sta aiutando molto e devo ringraziarli”.
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