Secondo successo consecutivo per Miller, che a Le Mans ha messo in cascina altri punti importanti in chiave campionato
“E’ stata una gara frenetica”. E quando ci sono queste condizioni, Jack Miller non può sbagliare. Per l’australiano della Ducati un successo importantissimo a Le Mans, una doppietta con Jerez che vuol dire tanto, non solo in chiave mondiale.
Miller primo nonostante il grande caos
La pioggia sembrava aver risparmiato la MotoGP. Ma dopo qualche giro, la pista di Le Mans si è trasformata in una vera trappola: “Non c’era vento prima della gara e poi è arrivato insieme alla pioggia – ha affermato a fine gara Miller -. Quando sono rientrato c’è stata la bandiera rossa, il doppio long lap e i primi giri sono stati insidiosi“.
Il rientro ai box è stato un problema, tanto che una doppia penalità poteva costringerlo a una gara molto deludente. E invece l’essere comunque rimasto lì davanti e il gap importante sul gruppone lo ha favorito: “Mi hanno multato per l’eccesso di velocità, ma fortunatamente mi sono sentito a mio agio e mi sono adattato a queste condizioni prendendo Quartararo e poi amministrando su Zarco – ha raccontato il pilota Ducati -. Ho deciso di continuare anche quando pensavo di dover rientrare per cambiare moto, è una vittoria fantastica e non posso che ringraziare il team perché sono straordinari”.
E ora punta al tris
La svolta per Miller è arrivata a Jerez. Una vittoria importante, merito anche di un grande lavoro fatto su se stesso, per ritrovare quella fiducia necessaria per lottare per qualcosa d’importante. A Le Mans la conferma che può tornare lì davanti. E ora, tra due settimane, c’è un’altra pista amica della Rossa di Borgo Panigale: “Sarà sempre bello correre in casa Ducati, è un GP speciale quello del Mugello – ha ammesso -. Lo scorso anno ci è mancato tanto e non vedo l’ora di tornarci”.
Anche perché lui ha voglia di mettere a segno un tris importantissimo e riprendersi quella leadership nel box che meritatamente per ora gli ha strappato Pecco Bagnaia. Miller vuole riprendersi subito i gradi di capitano. E lo squillo di Le Mans parla chiaro.
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