Paolo Ciabatti ha risposto alle critiche di Marc Marquez sul dispositivo holeshot. Ma il nuovo sistema ideato da Ducati non verrà vietato.
Nel week-end del GP di Le Mans si è fatto un gran parlare del dispositivo holeshot, con Marc Marquez che si è fatto portavoce del fronte dei contrati, insieme ai piloti della Suzuki. Secondo il Cabroncito sarebbe da vietare in quanto metterebbe a rischio l’incolumità dei piloti senza nulla offrire allo spettacolo della MotoGP. Ma contro il pluricampione Honda si è alzato un solido fronte di piloti favorevoli all’utilizzo del sistema ideato da Ducati e subito imitato da altri costruttori, Honda compresa.
In passato il regolamento ha penalizzato la casa di Borgo Panigale quando hanno vietato le alette aerodinamiche per questioni di sicurezza, anche in quel caso a fare da bastian contrario ci ha pensato HRC. Stavolta però Dorna non ha intenzione di mettere il bastone tra le ruote e Carmelo Ezpeleta ha ribadito che il dispositivo holeshot è regolare e non verrà bandito. La questione è stata affrontata anche in Commissione Sicurezza a Jerez.
Il commento di Paolo Ciabatti
Paolo Ciabatti, direttore sportivo Ducati Corse, in un’intervista ad ‘AS’, ha replicato ai commenti di Marc Marquez nel corso del week-end francese: “Abbiamo ascoltato le parole di Marquez quando è arrivato a Le Mans, ma al momento la questione non è sul tavolo della MSMA. E non è un problema attuale per i costruttori e nessuno ha parlato di questo problema”. Del resto per vietarlo servirebbe il consenso di tutti e sei i costruttori.
Inoltre il manager italiano ha approfondito l’argomento con uno sguardo al passato. “Siamo delusi dal fatto che la Ducati abbia sviluppato le ali e poi alcuni piloti hanno iniziato a lamentarsi dicendo che erano pericolose e così via, ma dopo qualche anno tutti le hanno usate. È successo con l’appendice aerodinamica al posteriore. E ora succede con questa storia… Quello che succede è che la Ducati ha idee innovative in MotoGP, all’interno di ciò che si può fare con i regolamenti, ed è giusto che possiamo usare qualcosa che non è pericoloso. Quella di Marquez è un’opinione – ha aggiunto Paolo Ciabatti -, ma se parli con i nostri piloti ti dicono che lo trovano molto valido. Gli altri costruttori, se pensano che sia una buona soluzione, devono svilupparla come abbiamo fatto noi. Questa è la MotoGP, dove anche i costruttori hanno il desiderio di utilizzare le nuove tecnologie”.
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