Il team manager della Ducati, Davide Tardozzi, mette in chiaro a che punto sono davvero le discussioni con Valentino Rossi per il 2022
Le voci, in questi giorni, si continuano a rincorrere. Solo un paio di giorni fa, le fonti giornalistiche più autorevoli davano ormai per fatto l’accordo tra Valentino Rossi e la Ducati, ma oggi questo scenario sembra rimesso clamorosamente in discussione.
Chi si aspettava che già al Mugello, il prossimo weekend, venisse ufficializzata la firma del contratto con la Casa di Borgo Panigale e il team VR46, per la fornitura delle Desmosedici alla squadra satellite di Tavullia per la prossima stagione di MotoGP, forse è destinato a rimanere deluso.
Ducati, le trattative con Valentino Rossi proseguono
A metterlo in chiaro è stato Davide Tardozzi in persona, team manager della Rossa: “Non è vero che manca solo la firma, ci sono tanti dettagli che devono essere messi a punto”, ha dichiarato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “E ci sono altre Case che stano facendo le loro valutazioni e offerte. A oggi non c’è niente di firmato e ci sono discussioni in corso con VR46 e Gresini“.
Insomma, una clamorosa frenata da Bologna, che rimette inaspettatamente in bilico il possibile matrimonio con la struttura del Dottore. Forse l’ostacolo sul quale si sono incagliate le trattative è rappresentato dalla scelta dei piloti: stando alle ultime indiscrezioni, infatti, Valentino Rossi vorrebbe puntare sul suo allievo Marco Bezzecchi al fianco di suo fratello Luca Marini, mentre la Ducati vorrebbe riconfermare Enea Bastianini.
Quante Desmosedici in pista nel 2022?
In linea teorica, comunque, il marchio italiano potrebbe anche fornire sia la VR46 che il team Gresini nella prossima stagione: “Ducati si può anche permettere di gestire otto moto perché lo ha già fatto, fino a tre anni fa avevamo anche il team Aspar“, prosegue Tardozzi. “È strutturata, ma non vuol dire che succederà”.
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