Il monegasco ha rovinato il suo weekend col botto in qualifica, ma il box Ferrari ha fatto ancora peggio. I motivi per cui la Rossa deve riflettere
Un weekend che poteva essere inaspettatamente trionfale che si è concluso con una gioia parzialmente strozzata per la Ferrari. Nel Principato di Monaco c’era la grande opportunità per ottenere un successo incredibile. E invece si porta a casa “solo” un secondo posto. Ma c’è tanto da recriminare.
Charles Leclerc, nel gran premio di casa, puntava al colpo grosso. La pole position era la certificazione di quanto fosse stato fatto bene il lavoro a casa dalla Ferrari, che ha costruito una SF21 finalmente con pochi difetti, anche se non in grado di poter lottare ad armi pari con Red Bull e Mercedes su altri tracciati.
Il botto del monegasco nell’ultimo giro delle qualifiche ha però scombinato le carte. E, ancora una volta, la Rossa è andata in apnea. Quella che non ti permette di ragionare in maniera lucida. Il primo errore grave è quello di Leclerc, che non doveva rischiare così in quel momento. Ma quello che succede dopo è ancor più grave.
Il terrore è che con il botto nella zona delle piscine, il monegasco abbia danneggiato il semiasse destro e il cambio. Una sostituzione che varrebbe cinque posizioni di penalità in griglia, ossia Leclerc in sesta piazza e pole buttata al vento. I primi controlli degli uomini di Maranello è positivo anche se non definitivo. L’ulteriore verifica arriva nella mattinata, con l’ottimismo che viene confermato anche da un comunicato della Ferrari, che certifica il perfetto stato della SF21 di Leclerc, che dunque può partire davanti a tutti.
Ma è a ridosso del GP che arriva al doccia fredda per la Rossa. Dopo il primo giro d’installazione, Leclerc sente che qualcosa nella sua vettura, a livello di cambio non va. L’immagine dal camera car è eloquente: l’idolo di casa si mette le mani sul casco, segno che la cosa è seria. E infatti lo è. Smontata la posteriore sinistra, i tecnici guardano a fondo e scoprono che qualcosa ha ceduto. Ed è dovuto al botto di ieri. Insomma tutto all’aria. Perché Leclerc non può né partire dalla pole né dai box: la Rossa numero 16 deve rimanere nel garage, definitivamente.
Le immagini che seguono dicono tutto. Leclerc sconsolato in griglia di partenza per l’inno, il suo, a casa sua, lì dove doveva dominare. E invece nulla, anche stavolta il tabù di Monaco continua. Lui che non ha mai visto una bandiera a scacchi stavolta dovrà vedere direttamente il gran premio dal muretto dei box.
Leclerc avrà sì da recriminare per il botto, ma è la Ferrari a dover fare un grosso mea culpa. La gestione del caso è stata quantomeno discutibile. Il rischio che qualcosa nel posteriore della vettura del monegasco fosse danneggiato era evidente a tutti. Per evitare uno zero pesante in classifica, era il caso di rinunciare alla pole, al colpo grosso, al sogno di un successo nel luogo simbolo della F1, sostituendo quel cambio che poteva essere danneggiato.
Anche perché la corsa non era su Verstappen e Bottas, ma sulla McLaren e al suo terzo posto in classifica costruttori. E invece si è voluto rischiare lo stesso, compromettendo alla fine tutto. Il secondo posto di Sainz infatti è un contentino, perché la classifica si è smossa solo di poco. E invece si poteva portare a casa un bottino ben più pesante, visto il weekend disastroso di Ricciardo.
Insomma c’è da riflettere, ancora una volta, al muretto Ferrari. La troppa ambizione sta portando a errori evitabilissimi, come visto a Portimao, quando si è cercato di marcare Norris anche con Sainz, quando l’obiettivo era rimanergli comunque attaccati e limitare i danni. Un po’ più di lucidità serve a certi livelli. E la Rossa, da questo punto di vista, deve ancora maturare.
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