Andrea Iannone protagonista di un servizio de ‘Le Iene’, che indagano sulla sua “dubbia” squalifica per doping.
Andrea Iannone sarà protagonista di un servizio de ‘Le Iene’ che andrà in onda martedì 25 maggio su Italia 1. L’inviato Alessandro De Giuseppe proverà a fare chiarezza sulla squalifica di 4 inflittagli dal Tas su richiesta della Wada. Tra i protagonisti non ci sarà solo l’ex pilota Aprilia, ma anche il suo legale, Alberto Salomone (chimico forense, ndr.) e
Pascal Kintz (tossicologo di fama mondiale) che proveranno a dimostrare la sua innocenza.
Ricordiamo che dopo il GP di Sepang 2019 nelle urine di Andrea Iannone furono trovate quantità minime di drostanolone, una sostanza dopante che non aiuta certo i piloti ad andare più veloce, anzi. Nonostante ciò la condanna è stata davvero pesante per il pilota di Vasto, che vede chiudersi la carriera in modo forse ingiusto. “Ho pensato fosse uno scherzo. – commenta Iannone all’inviato de ‘Le Iene’ – Ho corso per 15 anni e sono sempre risultato negativo, anche quando i controlli avvenivano a sorpresa”.
Nessuna risposta da Tas e Wada
Secondo diverse prove scientifiche la vera causa sarebbe da attribuirsi ad una contaminazione alimentare, dal momento che un singolo nano milligrammo testimonierebbe una sola assunzione e non un utilizzo prolungato nel tempo. “Andrea
Iannone ha pagato le conseguenze di una situazione politica molto discutibile”, ha commentato Pascal Kintz. Viene intervistato anche il presidente della Fim, Jorge Viegas, che sarebbe propenso ad una riduzione di pensa, ma ha le mani legate. “In coscienza, io proporrei di ridurre la pena, ma la Wada ha deciso di dare 4 anni e non c’è niente che possiamo fare”.
Inoltre, l’esame del capello effettuato su Andrea Iannone confermerebbe che Andrea non ha assunto sostanze dopanti nei mesi precedenti. “La Wada ha davvero fatto forti pressioni per chiedere il massimo della pena a Iannone”, ha concluso Kintz. Inutili i tentativi di chiedere spiegazioni alla Wada e al Tribunale dello Sport…