Il disastroso GP di Monaco delle Mercedes ha mostrato le debolezze di un team valutato come imbattibile. La Red Bull saprà farne tesoro?
Non è la prima volta che accade, certo, ma mai come a Montecarlo. Sotto i colpi della Red Bull la Mercedes è crollata. Indebolita alle sue fondamenta, la scuderia tedesca ha fatto uscire di testa Lewis Hamilton, inascoltato sabato pomeriggio per quanto riguarda l’assetto e poi in gara penalizzato da un’errata strategia box, e mandato ko Valtteri Bottas per un problema al cambio gomme.
Dunque il round del Principato ci ha rivelato una cosa importante. Anche una macchina perfettamente oliata e sinergica come l’equipe di Stoccarda, si intoppa se pungolata dagli avversari. Non appena il fiato sul collo esercitato da Verstappen e Perez è cresciuto, il puzzle perfetto è caduto a pezzi.
La riflessione del talent scout
Intervenuto a Servus Tv oltre ad esaltare la prestazione del “suo” Max che tra le stradine monegasche si è comportato egregiamente, un po’ in suo stile, ovvero con malizia Helmut Marko si è definito sorpreso per come il box della stella abbia toppato il pit stop di Ham facendolo rientrare alle spalle di Pierre Gasly.
E in effetti è stato proprio questo l’episodio chiave che ha rovinato il gran premio del sette volte iridato. Rimasto imbottigliato alle spalle della più lenta Alpha Tauri, il britannico si è giustamente spazientito con il muretto non risparmiandosi in team radio accalorati, proprio lui che solitamente è tranquillo e pacato.
“Quando sono sotto pressione commettono degli sbagli”, ha asserito il plenipotenziario degli energetici sfregandosi le mani per ciò che potrebbe essere.
Considerato che Perez oggi pare essere più in forma rispetto a Valtteri e che il #33 ogni evento diventa sempre più carico e determinato, la Red Bull potrebbe giocare sull’aspetto psicologico per avere la meglio sull’avversaria, messa comunque meglio sotto il profilo tecnico.
Chiara Rainis