A ventiquattr’ore dalla delusione del Gran Premio di Monaco, la Ferrari di Charles Leclerc è rientrata a Maranello ed è stata esaminata
Fino ad oggi sapevamo solo che Charles Leclerc non aveva potuto prendere il via del Gran Premio di Montecarlo dalla pole position che si era guadagnato per colpa della rottura del semiasse sinistro.
Un guasto che il team principal Mattia Binotto non considerava necessariamente come una conseguenza diretta del suo incidente avvenuto sul finale delle qualifiche del giorno precedente: “Onestamente, al momento, non lo so”, aveva nicchiato.
Il semiasse si è rotto nell’incidente di Leclerc
A due giorni di distanza, da Maranello filtra però un’altra verità. La monoposto del monegasco è rientrata al quartier generale lunedì mattina, dove è stata sottoposta ad un’indagine dettagliata, che in effetti ha confermato che il semiasse si è rotto in occasione del suo schianto contro le barriere.
Solo che gli ingegneri non se ne erano accorti perché, nel corso della verifica pre-gara alla ricerca di componenti danneggiate, non avevano ispezionato quella parte della monoposto. Stando a quanto rivela il sito specializzato internazionale Motorsport, in particolare, i tecnici della Ferrari si sarebbero concentrati sul lato della vettura che aveva impattato direttamente contro i guard rail, quello destro.
La Ferrari ha una lezione da imparare
E così i guai sulla parte sinistra sarebbero sfuggiti. I dati della telemetria rivelano inoltre che il semiasse funzionava ancora correttamente nel corso del giro di schieramento di Leclerc, salvo rompersi di schianto quando il pilota è giunto alla curva 6.
Questa delusione servirà comunque da lezione alla Scuderia che, alla luce di quanto accaduto, rivedrà e migliorerà i suoi processi per assicurarsi che, in caso di eventuali situazioni analoghe nel futuro, sia in grado di rendersi conto prontamente di questi problemi.
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