In conferenza stampa Bagnaia confessa di pensarci al suo primo trionfo proprio in casa. E si dice orgoglioso di papà Pietro, al Mugello con un altro ruolo
Una manciata di punti lo dividono dalla testa del Mondiale. Pecco Bagnaia al Mugello arriva con motivazioni super. Non solo si corre in casa, e con la Ducati, ma vuole anche tornare davanti a tutti in classifica e lanciare un segnale chiaro alla Yamaha e a Fabio Quartararo.
Ma soprattutto il pilota Ducati vuole anche centrare quella prima vittoria che ormai deve arrivare. È solo questione di tempo: “Sarebbe grandioso vincere la mia prima gara qui ma l’obiettivo primario è essere costante dall’inizio del weekend – ha ammesso in conferenza stampa -. Se sarà possibile vincere, lo farò, ma per ora voglio essere competitivo come le ultime gare. A Le Mans mi sono adattato al bagnato da subito, quindi dobbiamo cercare di capire come essere competitivi anche su questo circuito da subito. È una pista che mi piace, la Ducati si adatta bene al circuito ma credo potremo fare bene“.
Un circuito amico per la Ducati, che punta al record di velocità. Ma Bagnaia non crede di poterlo fare: “Arrivare qui a 360 km/h è diverso rispetto al Qatar. La San Donato è pazzesca. Non so ma forse ci sarà la possibilità di battere il record di velocità. Credo possa farlo più Zarco, che è perfetto a livello aerodinamico”.
Velocità pazzesche toccate ora dalle MotoGP. E il Mugello, che è un odei circuiti “old style”, è ovviamente nel mirino a livello di sicurezza. Ma Pecco rimane positivo riguardo il tracciato toscano: “Credo che nella safety commission stiano facendo un ottimo lavoro. In Australia avremo un tracciato diverso per rallentarci nel secondo rettilineo. Stiamo migliorando a sicurezza, quindi credo che in futuro si farà qualcosa anche per questa pista”.
Per lui poi sarà un weekend speciale, visto che nel paddock ci sarà anche il papà, Pietro Bagnaia, team manager del team di Valentino Rossi in Moto3, impegnato nel CIV e che ha ottenuto una wild card per il gp di casa: “Sono molto felice per lui, credo che imparerà tante cose seguendomi e le ha già imparate nel corso del tempo – ha ammesso Pecco -. Soprattutto ha imparato tanto nel campionato spagnolo. E’ stato molto bravo con i piloti più giovani che cercavano di iniziare la carriera con le mini-moto. Ha fatto un gran lavoro e sono molto contento di vederlo nel paddock. È bellissimo che abbia iniziato con me e ora sia un team manager di un team del campionato italiano“.
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