Mercedes come un libro aperto. Grosjean rivela di essere rimasto colpito dall’atteggiamento aperto della scuderia nei suoi confronti.
Malgrado non potrà esibirsi sul tappeto rosso del weekend di gara al Paul Ricard per ragioni logistiche, Romain Grosjean avrà comunque l’opportunità che tutti i piloti di F1 sognano. Provare una Mercedes e conoscerne i segreti. Una chance succulenta capitata soltanto a George Russell che, infatti, da quando in Bahrain nel 2020 ha calcato quell’abitacolo sostituendo Hamilton, non ha mai smesso di bramare la promozione per il prossimo futuro.
Cosa succederà in Francia
Dopo il round sul Le Castellet, il ginevrino scenderà in pista e cercherà, parole su, “di capire come funziona una buona macchina”.
Nell’attesa di toccare con mano le sensazioni sull’asfalto, il 33enne ha però già avuto occasione di verificare da vicino cosa significhi essere parte della squadra più forte del Circus dell’era ibrida.
Precisione, attenzione al dettaglio, alte tecnologie e una strenua ricerca della perfezione. Questi i principali aspetti che hanno colpito l’ex Haas nella sua visita alla base di Brackley, così come l’atteggiamento aperto nei suoi confronti tenuto dai tecnici del team. “Mi hanno spiegato ogni dettaglio del volante. La cosa mi ha reso felice, ma ugualmente mi ha sorpreso”, ha confessato ai microfoni di Canal Plus, svelando come nella sessione a disposizione effettuerà una sorta di simulazione di gara.
Parlando della cronaca dei nostri giorni e nella fattispecie del recentissimo appuntamento monegasco, l’elvetico ormai protagonista assoluto della IndyCar con la Coyne Racing ha rivelato di essere rimasto male davanti alla mancata partenza di Leclerc, come sappiamo ko nel giro di schieramento quale conseguenza dell’incidente occorsogli durante le qualifiche di sabato pomeriggio.
“Quella scena mi ha spezzato il cuore”, ha detto. “Verstappen invece è stato autore di una masterclass. Al contrario, come raramente accade, le Frecce Nere sono state disastrose”, la sua analisi.
Chiara Rainis