Pecco Bagnaia si conferma velocissimo anche al Gran Premio del Mugello, con un giro che non aveva mai centrato in tutta la carriera
1:46.147. Un vero tempone, addirittura il piĂą veloce che Pecco Bagnaia abbia mai staccato nella sua carriera al Mugello. Il pilota torinese, che si presenta al Gran Premio di casa ad un solo punto dalla vetta del Mondiale MotoGP, conferma dunque tutto il suo stato di forma in sella alla Ducati.
E non sorprende più di tanto che concluda il venerdì di prove libere davanti a tutti. “La seconda sessione l’ho iniziata con la gomma usata di questa mattina”, racconta ai microfoni di Sky Sport. “Ci ho percorso diciassette giri, staccando anche un gran tempo: 1:46.6. Quando ho messo la morbida nuova dietro, alla fine, sono riuscito a fare un passo avanti in più. Mi ha dato gusto, perché è il giro migliore che ho mai fatto qua dentro. Per me fare 1:46.1 al Mugello è molto bello”.
Eh sì, perché si tratta di un circuito diverso dagli altri, non soltanto per lui che corre a domicilio. Lo ha scoperto a sue spese una volta di più oggi, con un momento di vero brivido.
“La pista è esigente”, ammette Bagnaia. “Abbiamo provato subito a partire con la morbida al posteriore, ma ho anche rischiato di cadere all’Arrabbiata 2 e mi sono fermato subito ai box, perché quello non è un bel punto per prendersi un rischio. La media può essere costante. Davanti siamo a posto, dietro c’è ancora del lavoro da fare. La gara è lunga e mantenere un ritmo veloce qui è molto difficile per la gomma posteriore. Lo era già in Moto2, ma in MotoGP lo è ancora di più. Le forze che sollecitano la gomma sono maggiori”.
In questo fine settimana Pecco si sente davvero a casa, visto che nel paddock c’è anche suo padre Pietro, team principal della Bardahl VR46 impegnata in Moto3. Ma stavolta è stato il figlio a dare una bacchettata al genitore, richiamandolo all’ordine.
“Mio papà si trova qui con il suo team, sta facendo la sua prima gara”, conferma. “Gli ho detto semplicemente che secondo me non può venire a guardarmi in pista. Deve stare lì nel box, a lavorare. Per me è meglio che badi al suo team, poi dopo, a fine prove libere, per mezz’ora poteva assentarsi, ma prima no”.
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