La Suzuki campione del mondo in carica, dopo un inizio di stagione interlocutorio, torna a fare paura al Gran Premio del Mugello
Non si poteva certamente accontentare del magro bottino di un solo podio conquistato da Joan Mir in Portogallo la Suzuki, finora apparsa troppo brutta per essere vera. Dalla squadra campione del mondo in carica, anche se rimasta finora un po’ troppo in ombra in questo inizio di stagione, ci si aspettava da un momento all’altro che piazzasse la zampata.
Ed è arrivata proprio nel venerdì del Gran Premio del Mugello, dove Alex Rins ha stampato il secondo tempo, ad appena 71 millesimi dal leader odierno Pecco Bagnaia: “È stata una buona giornata”, conferma lo spagnolo. “Nelle prime prove libere ho cercato di riprendere confidenza con il circuito e tutto mi veniva facile. Poi, nelle seconde, ho girato bene con le gomme medie e poi ho fatto un buon tempo con le morbide. Ma non basta, bisogna migliorare”.
Gli avversari sono tanti e fanno paura, insomma, ma la scuderia iridata uscente sembra finalmente tornata là davanti, ad inserirsi nella mischia, a lottare con i migliori: “Sappiamo di avere un buon passo, dobbiamo migliorare qualcosa nell’assetto per guidare più facilmente. La gara sarà interessante: ci sono le Ducati, le Yamaha, ci sarà Joan… Il primo obiettivo sarà la qualifica di domani”.
Una mano l’ha data anche la nuova elettronica arrivata dal Giappone, per migliorare l’accelerazione: “Funziona abbastanza bene”, la promuove Rins, “nel complesso il pacchetto è migliorato. Riusciamo a controllare meglio l’impennata, mentre nel passato perdevamo tanto all’ultima curva”.
E non è questo l’unico sviluppo introdotto in questo fine settimana: “Abbiamo delle novità tecniche, ma non posso dire quali”, mantiene il mistero il suo compagno di squadra Joan Mir. Il campione del mondo è sembrato più appannato rispetto al suo vicino di box, chiudendo solo dodicesimo.
“Mi aspettavo di più”, ammette, “ma credo che questa moto abbia del potenziale che ancora non si è visto, non meno dell’anno scorso. Dobbiamo solo aspettare circuiti più favorevoli. Sicuramente nel 2020 la Ducati faticava di più, mentre ora ce ne sono tante là davanti e questo rende le cose più difficili. Ma non siamo al meglio, domani cercheremo di migliorare”.
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