I boss del team Petronas, della Yamaha e della Michelin dicono la loro sulle difficoltà tecniche che sta incontrando Valentino Rossi nel 2021
Fin dall’inizio di questa stagione 2021, Valentino Rossi ha fatto fatica a tirare fuori il massimo potenziale dalla sua Yamaha M1 della Petronas, e di conseguenza a tradurlo in competitività e in risultati.
Non perché sia mancato l’impegno da parte sua: al contrario, il team principal Razlan Razali ha affermato senza mezzi termini di essere rimasto sorpreso dall’attenzione e dalla dedizione che il Dottore ha mostrato da quando è passato alla squadra satellite, anche maggiore rispetto a quella degli anni passati.
“Siamo rimasti sorpresi dal suo arrivo nel team: da quando tengo il mio discorso il giovedì prima del weekend di gara, Valentino non ne ha mai perso uno”, ha rivelato ai microfoni del quotidiano sportivo francese L’Equipe. “E non è mai arrivato in ritardo, anche se la puntualità non è mai stata la sua prima qualità. Sta lavorando moltissimo, i suoi tecnici hanno apportato molte modifiche alla moto dall’inizio della stagione, cambiamenti che non era possibile apportare quando era nella squadra ufficiale”.
Eppure, finora, il suo rendimento non è certamente stato all’altezza della fatica e dell’energia che ha profuso. Come mai? Una risposta difficile da dare anche per i vertici della Yamaha, che sottolineano come invece il mezzo tecnico a sua disposizione sia complessivamente cresciuto rispetto allo scorso anno. “Per Valentino è dura competere con la nuova generazione, sembra che non si trovi più a suo agio sulla moto come un tempo”, afferma il boss Lin Jarvis. “Eppure la nostra M1 ha un motore più efficiente, un’elettronica più sofisticata e un telaio più bilanciato”.
Un’altra indiziata per la crisi del nove volte iridato è la Michelin: lo stesso diretto interessato ha infatti spiegato che gli pneumatici che è costretto ad utilizzare in queste ultime stagioni sono troppo morbidi, per il suo stile di guida, e dunque non riescono a dargli l’aderenza di cui ha bisogno al posteriore.
Eppure anche questa tesi viene smentita dal responsabile del gommista transalpino, Piero Taramasso: “Dal nostro ritorno nel 2016, Valentino ha comunque disputato delle belle gare con le Michelin. Ha sempre preferito le gomme dure perché gli piace avere una moto con la giusta angolazione, ma il vero problema è che oggi ha di fronte alcuni giovani piloti davvero aggressivi. Anche se si adatta e continua a migliorare, potrebbe non assumersi più gli stessi rischi rispetto a tempo fa”.
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