I miglioramenti che sembravano essersi visti per Valentino Rossi nelle ultime uscite sono stati smentiti dalle prove libere al Mugello
Proprio quando sembrava iniziarsi ad intravedere una timida luce in fondo al tunnel, Valentino Rossi è bruscamente sprofondato di nuovo nell’oscurità. E non ci voleva davvero, nel weekend di gara di casa, nel suo Gran Premio del Mugello.
Il verdetto del cronometro è desolante: ventunesimo e penultimo posto. E quel che è peggio è che il diretto interessato ammette che si tratta di un risultato che rispecchia il suo potenziale del momento.
“Giornata difficile”, la definisce il Dottore. “Purtroppo quello che dice la classifica è abbastanza veritiero, forse posso andare un po’ più veloce, ma non molto di più”.
Tornano i problemi sulla Yamaha di Valentino Rossi
E dire che le prove disputate dopo la gara di Jerez de la Frontera e il successivo fine settimana del Gran Premio di Francia sembravano aver aperto uno spiraglio di miglioramento. Subito bruscamente richiuso, però.
“Abbiamo usato l’assetto di Le Mans, con un po’ di adattamenti per il Mugello, ma faccio fatica”, afferma il nove volte campione del mondo. “Qui sono sempre andato forte, ma anche già nel 2019 avevo vissuto una gara difficile. I test a Jerez sono andati bene, a Le Mans il feeling era migliorato, eravamo più vicini a quelli davanti. Ma evidentemente su questa pista ci vuole qualcosa di diverso: dobbiamo cercare il bilanciamento giusto perché non mi sono trovato benissimo con la moto”.
Mugello amaro per l’idolo di casa
I guai del numero 46 non riguardano più nemmeno soltanto gli pneumatici: “Ho avuto problemi con le gomme dure, come tutti, ma le mie difficoltà maggiori sono state in staccata”, spiega Valentino Rossi. “Faccio fatica a frenare la moto un po’ da tutte le parti, e nei cambi di direzione sono troppo lento. C’è da lavorare anche sul freno motore e sull’elettronica”.
E chissà se in un solo fine settimana ci sarà tempo sufficiente per risolvere tutte queste problematiche, o se dovremo rassegnarci ad un’altra domenica da dimenticare, in quest’annata nera del fenomeno di Tavullia.
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