Raccontiamo la vita, stroncata troppo presto dall’incidente in Moto3 al Mugello, del promettente e sfortunato pilota Jason Dupasquier
Non ce l’ha fatta, il povero Jason Dupasquier. Dopo aver lottato per la vita per un giorno intero, ricoverato all’ospedale Careggi di Firenze, alla fine il giovanissimo pilota svizzero è stato costretto a soccombere alle gravi lesioni che aveva riportato ieri, in occasione dell’incidente di cui era stato vittima nei minuti finali delle qualifiche della Moto3 al Mugello.
Un incidente dalla dinamica tragicamente simile a quello di Marco Simoncelli: anche Jason è infatti finito per terra, è rimasto steso sull’asfalto ed è stato travolto dagli incolpevoli colleghi che sopraggiungevano alle sue spalle, e che non hanno avuto modo di evitarlo. Un’altra esistenza stroncata troppo presto in maniera insensata, da una passione per i motori che purtroppo talvolta esige un doloroso tributo di sangue.
Jason Dupasquier nacque a Bulle, nel Canton Friburgo, in Svizzera, il 7 settembre 2001, figlio di un pilota di motocross, Philippe. E iniziò il suo percorso nel mondo dei motori proprio seguendo le orme del padre: già a cinque anni correva con le ruote tassellate, in Supermoto, dove conquistò vari titoli nazionali, per poi passare alla pista solo in un secondo momento.
Ma il suo talento si è prontamente messo in luce: nel 2016 vinceva la Adac Junior Cup in Germania, l’anno successivo la classe Moto3 della North European Cup. Da questi primi successi, la sua scalata era fulminante: prima il passaggio nel campionato spagnolo Cev, poi nella Red Bull Rookies Cup (di cui perse tutta la prima stagione a causa della frattura del femore sinistro), fino al coronamento definitivo del suo sogno: il debutto nel Motomondiale, datato 2020.
Difendendo i colori del team PruestelGP, l’elvetico si era reso protagonista di un’annata di apprendistato promettente, pur senza accumulare punti iridati, anche per via delle comprensibili difficoltà dovute al calendario rivoluzionato dalla pandemia. Trasferitosi in Spagna, per dedicare tutta la sua vita alla passione per le due ruote, aveva ottenuto la riconferma nella stessa squadra anche per questa stagione.
E proprio in Spagna, a Jerez de la Frontera, aveva finalmente sfondato, ottenendo il primo risultato di rilievo: un settimo posto. Che sembrava preludere ad una fioritura di questo talentino emergente. Purtroppo la maledetta sorte ha voluto per lui un epilogo diverso. Il peggiore possibile.
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