Sulle colline toscane Quartararo sfoggia un ritmo impressionante. Solo Pecco poteva contrastarlo ma ha esagerato. Si rivede un Mir di livello
C’era solo Pecco Bagnaia che poteva tenerlo lontano dalla vittoria. E invece Fabio Quartararo ha comunque centrato l’obiettivo al Mugello, a coronamento di un weekend praticamente perfetto per lui e per la Yamaha.
Se c’è qualcuno da cui sembra aver ripreso lo stile Quartararo è Jorge Lorenzo. Linee morbide in curva, un’accelerazione forse un po’ più brusca rispetto al talento maiorchino, ma soprattutto una condotta di gara sempre davanti a un ritmo costante, senza sbavature.
Il francesino, dopo la caduta di Pecco, ha risolto la pratica non con grandissimo sforzo, per mancanza proprio di avversari al suo livello. Era solo Bagnaia che poteva contrastarlo, il ritmo c’era pure, ma il pilota Ducati ha forse peccato in foga e ha rovinato tutto, portando a casa uno zero che in classifica generale ora pesa eccome.
Poteva essere una gara emozionante, tra due talenti veri, con l’italiano anche a caccia di quel successo che gli manca con la Rossa di Borgo Panigale. E invece può essere stata anche la pressione messagli negli ultimi due Gp dal compagno di box Jack Miller ad averlo fatto andare “oltre”.
Già, Miller, praticamente mai sui radar e alla fine sesto solo per la sua caparbietà. Ha fatto meglio Johann Zarco, che col quarto posto ha tenuto quantomeno alto l’orgoglio di una Ducati che però esce con le ossa rotte dal gran premio di casa che doveva essergli sulla carta amico. E invece così non è stato.
Dietro Quartararo, come detto, a dare spettacolo sono state le Suzuki, ritornare a ottimi livelli. Soprattutto ha sorpreso Joan Mir, che sembrava quello meno a posto per la gara ma che ha ottenuto un podio importante per il morale. Peggio è andata (ancora una volta) ad Alex Rins, che era in odore di podio ma ha rovinato nuovamente tutto con una caduta. Quest’anno allo spagnolo non gliene dice bene una, anche se, a dire il vero, la colpa è soprattutto la sua e di una irruenza figlia di un nervosismo interiore che comincia ad essergli fin troppo nocivo.
Che bello rivedere anche la KTM lì davanti, con un Miguel Oliveira che esce rinfrancato dal Mugello con un secondo posto che vale oro, anche se la moto austriaca non sembra ancora quella vista per larghi tratti lì davanti per almeno metà stagione. E dispiace invece vedere in difficoltà un Danilo Petrucci che invece meriterebbe un trattamento diverso.
Mastica amarissimo Franco Morbidelli, che ancora una volta si è visto rovinare il gran premio dalla caduta di Marc Marquez (sempre più irriconoscibile) che per poco non lo centrava con la moto. Rimane il fatto che comunque per l’italo-brasiliano sarebbe stata una corsa molto complicata, visto il ritmo espresso anche in mattinata.
Come dura è stata la gara di Valentino Rossi, decimo e al suo miglior risultato stagionale, anche se figlio delle cadute lì davanti. In casa sua una delle delusioni più dure. Manca feeling con la M1, si vede a ogni curva. E così sembra davvero complicato che possa pensare ancora a un anno in pista. Ma mancano ancora diversi gran premi prima che prenda una decisione definitiva. E speriamo che qualcosa possa farlo tornare a sorridere.
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