Anche Valentino Rossi non perde l’occasione di dire la sua sul solito Marc Marquez, molto criticato per il suo comportamento in qualifica
È finito di nuovo nell’occhio del ciclone delle polemiche, Marc Marquez, dopo le qualifiche del Gran Premio del Mugello. Il motivo è stato il suo comportamento tenuto nella prima parte della sessione, la fase eliminatoria.
L’otto volte campione del mondo si ritrovava costretto a superare la tagliola, così come del resto molti altri suoi colleghi illustri in questa occasione. Il Cabroncito ci è riuscito, ma a spese del suo connazionale Maverick Vinales, di cui si è attaccato alla scia, beneficiando di quei chilometri all’ora di velocità di punta in più sul lungo rettilineo del circuito toscano, che hanno fatto la differenza.
Un comportamento non certo illegale, a termini di regolamento, ma molto scorretto, non bello da vedere da parte di un fuoriclasse della sua storia e del suo palmares. Tanto che sono stati in molti i suoi colleghi ad averlo apertamente criticato nelle conferenze stampa del sabato sera.
Si attendeva in particolare l’affondo di Valentino Rossi, storico rivale del catalano. Eppure il Dottore, alle prese a sua volta con le proprie difficoltà che lo hanno costretto ad uscire nel corso della Q1 e ad accontentarsi del diciannovesimo posto in griglia di partenza nel suo GP di casa, ha preferito evitare di entrare a gamba tesa. “Quello che ha fatto Marquez l’abbiamo visto noi come l’avete visto voi”, ha commentato a fine giornata con un sorriso. “Non è una novità. Lo sapete cosa penso e non vorrei aggiungere altro”.
Ma il fatto che il numero 46 non abbia voluto attaccare direttamente Marquez non significa che sia pronto a soprassedere rispetto all’accaduto. Anzi, non ha escluso l’eventualità di discuterne nelle sedi istituzionali, magari chiedendo una modifica al regolamento sullo stile di quella già adottata nelle classi inferiori per evitare episodi analoghi di traffico e di pericolo. “Potremmo parlarne in commissione sicurezza”, aggiunge Valentino Rossi. “Cose del genere succedono spesso in Moto3, tanto che hanno dovuto introdurre regole apposite. Potrebbero estenderle anche alla Moto2 e alla MotoGP, anche se non so se sia fattibile”.
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