Nel calendario dal 2016, in Azerbaigian non c’è mai stata una corsa tranquilla. E spesso hanno vinto le “seconde guide”
Un circuito cittadino dopo l’altro. Dopo Monaco, la F1 arriva sulle strade di Baku per il GP dell’Azerbaigian. Entrato in calendario nel 2016 con la dicitura del GP d’Europa, nelle quattro edizioni disputate sul tracciato cittadino ricavato nella città affacciata sul Mar Caspio non è mai mancato lo spettacolo.
Già nel 2016, alla “prima”, il circuito di Baku fu teatro di una gara molto movimentata, dominata però dal primo all’ultimo giro da Nico Rosberg, “secondo” di Lewis Hamilton ma poi a fine stagione incredibilmente campione del mondo. L’edizione 2016 si ricorda anche per l’infelice posizione nel calendario, a metà giugno, in coincidenza con la 24 ore di Le Mans. Un fatto questo che impedì a Nico Hulkenberg, vincitore sulla Sarthe nel 2015, di difendere il suo titolo nella gara di resistenza più famosa del mondo.
Una legge, quella delle seconde guide, che si confermerà anche l’anno successivo, con Daniel Ricciardo a vincere dopo una grande rimonta dal diciassettesimo posto. Dietro le sue spalle però la grande sfida tra Lewis Hamilton e Sebastian Vettel con l’inglese che, in regime di safety car, frenò bruscamente prima dell’ultima curva. Un rallentamento giudicato provocatorio dal tedesco, che affiancò il rivale e lo colpì con una ruotata. Inevitabile la penalità ,stop and go per Vettel, mentre Hamilton pagò alla fine una chiusura difettosa della protezione per la testa nell’abitacolo. Incredibile poi la volata finale tra Valtteri Bottas e Lance Stroll per il secondo posto, chiusa con meno di due decimi di vantaggio per la Mercedes del finlandese.
Nel 2018 un altro gran premio a Baku da ricordare. A partire davanti a tutti fu Vettel, ma che subisce il ritorno della Mercedes di Bottas. A dare spettacolo però furono le due Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo che alla prima curva si colpirono, chiudendo incredibilmente la gara. Dopo la safety car, fu Seb a riprovare il controsorpasso su Valtteri, ma un lungo dopo il rettilineo principale gli fu fatale, visto che a superarlo non furono solo le Mercedes, ma anche il compagno di squadra Raikkonen e la Force India di Sergio Perez.
Ma a pochi giri dalla fine un nuovo colpo di scena, con Bottas che colpì alcuni detriti e mandò in frantumi la posteriore destra. A vincere allora fu Hamilton davanti a Raikkonen e Perez.
Nel 2019 invece l’ultimo atto, con la vendetta di Bottas su Hamilton (terzo posto per Vettel), che negli ultimi giri arrivò anche a meno di un secondo dal compagno di team, ma senza riuscire a impensierirlo per il primo posto. Per la Mercedes fu la quarta doppietta consecutiva, nuovo record per una scuderia quale striscia di doppiette consecutive da inizio stagione, e la centosettantasettesima vittoria per una vettura motorizzata dalla Mercedes in Formula 1, che gli permise di scavalcare in questa classifica la Ford-Cosworth.
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