Dopo la vittoria a Montecarlo, Verstappen sa che con l’inglese stavolta sarà battaglia. Ma visti i precedenti a Baku, decisivi saranno anche gli outsider
Tre a due. Lewis Hamilton è ancora davanti in termini di vittorie a Max Verstappen, ma la classifica ora a sorpresa dice che è l’olandese davanti a tutti. Ed è lui l’uomo da battere, a partire da Baku.
Nel weekend del Principato di Monaco, è diventato Verstappen il leader del Mondiale. Tutto merito di una Red Bull che si è trovata a suo agio sulle stradine di Monaco e di un Charles Leclerc che, con il botto di sabato e la non partenza domenica, ha spianato la strada all’olandese.
Tutto nell’ultimo appuntamento iridato è girato per il verso giusto al pilota Red Bull. Anche perché proprio a Montecarlo la Mercedes è incappata nel fine settimana più nero da qualche mese a questa parte. Una W12 che per la prima volta ha mostrato segnali di una non perfetta forma dal punto di vista prestazionale, con un Hamilton sempre a correre di rimessa e che ha centrato un settimo posto deludente. Al pari delle prestazioni di Valtteri Bottas, l’unico che è sembrato poter rendere la vita difficile a Max in gara, ma eliminato di nuovo dalla sfortuna.
Si torna in un tracciato cittadino, anche se molto anomalo, vista la presenza di un lunghissimo rettilineo. E forse sarà la volta per Mercedes di rimettere quantomeno le cose in chiaro: Monaco è stata solo una spiacevole parentesi. A Baku le prestazioni saranno di nuovo al top e la sfida Hamilton-Verstappen vivrà una nuova pagina emozionante.
Lo spera soprattutto l’inglese, che ha una voglia matta di rifarsi. In un gran premio che tra l’altro lo ha visto spesso protagonista, anche se non troppo. Tralasciando le prime due edizioni, quando ha rimediato due quinti posti, Lewis si è rifatto nel 2018 e 2019 con una vittoria e una seconda piazza. Anche se quel successo è figlio anche della sfortuna che ha colpito Bottas, con la foratura proprio nelle fasi conclusive del gran premio.
Stavolta Hamilton ha voglia di dare fin da subito paga a Verstappen, per mettergli pressione e vedere come reagirà l’olandese. Che proprio a Baku non ha un curriculum eccezionale: due ritiri, di cui uno dopo uno scontro fratricida con Ricciardo nel 2018, un ottavo e un quarto posto. Di certo entrambi si aspettano un duello aperto a ogni risultato. Ma, visti i precedenti, saranno ancor più fondamentali gli outsider. A partire dai compagni di scuderia, oltre che dalle Ferrari ma soprattutto da Lando Norris, tra i più in forma adesso. E che sarà facilitato anche dal motore Mercedes.
Ma la sfida tra le due scuderie continuerà anche a Baku fuori dalla pista. La questione dell’ala posteriore molto flessibile della Red Bull rischia di esplodere su un circuito dove a un tratto misto si accompagna un lunghissimo tratto rettilineo. E Toto Wolff lascia intendere la possibilità di un reclamo: “Ritardare l’introduzione del nuovo test, per qualsiasi motivo, crea un vuoto giuridico e lascia la porta aperta alle proteste. E se si giungesse davanti alla Corte d’appello potrebbero volerci settimane prima di ottenere un risultato definitivo”.
Chris Horner ha risposto però alle accuse in maniera chiara: “È stata progettata nel rispetto dei regolamenti e ad essi è sempre risultata conforme”. Mentre il gran capo Helmut Marko ha addirittura aggiunto: “Ci aspettiamo che anche i controlli per le ali anteriori vengano rafforzati, sarebbe giusto. Quella componente, in particolare nel team di Toto Wolff è particolarmente da attenzionare, ci sono tutte le carte in regola per fare un reclamo”. Insomma, se sarà battaglia in pista, lo sarà anche fuori.
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