Cosa avrebbe fatto Schumacher se non ci fosse stato l’incidente sugli sci? L’ex responsabile Mercedes Haug prova a rispondere.
Sono in molti a domandarselo. Senza la scivolata sulle nevi di Meribel dell’ormai lontano 29 dicembre 2013 che lo sta costringendo a vivere in una sorta di limbo, quale sarebbe stato il destino di Michael Schumacher? Si sarebbe dedicato alla cura dei suoi figli, uno, Mick, impegnato nell’automobilismo, l’altra, Gina Maria, nell’equitazione, oppure sarebbe rimasto nell’ambiente che lo ha consacrato e trasformato in uno dei piloti più noti al mondo?
Non lo sapremo mai, probabilmente, a meno che un giorno, non ce lo dirà lui stesso. Per adesso ci dobbiamo affidare ai pareri di chi lo ha conosciuto. Nello specifico di Norbert Haug, capo motorista della Stella negli anni d’oro della McLaren post Senna e osservatore da vicino del Kaiser sin dalle fasi iniziali della sua carriera quando il tedesco difendeva i colori Mercedes nelle gare turismo.
Schumi capo di un team?
Per il 68enne, l’asso di Kerpen avrebbe certamente abbracciato la carriera dirigenziale e lo avrebbe fatto con successo.
Parlando a Motorsport.com il manager ha messo in luce l’arguzia e l’attenzione ad ogni dettaglio prestata dal sette volte iridato. Basta vedere con che puntiglio e meticolosità aveva imparato a sciare quando la Ferrari dava l’avvio alla sua stagione con la settimana a Madonna di Campiglio.
“Parlava un ottimo inglese, era intelligente, in formissima e pieno di energia”, il commento di Haug ad Auto Motor und Sport. “Come driver era affamato di conoscenza e voleva sapere tutto. Andare a fondo delle cose”.
Ad aiutarlo anche il rapporto empatico con i meccanici e con i membri della squadra in cui militava. “Motivava chiunque, si ricordava dei compleanni di tutti e si informava sulle relative famiglie”, ha aggiunto. Un campione a tutto tondo quindi, come è normale che sia quando si parla di personaggi della sua caratura, che ci sta lasciando un rammarico. Quello di non averlo potuto vedere in azione dopo aver messo da parte casco e tuta.
Chiara Rainis