Marc Marquez ripercorre il calvario dell’ultimo anno, segnato dall’infortunio al braccio destro che tuttora lo condiziona
Una confessione dolorosa e che mette veramente i brividi, quella che Marc Marquez ha affidato ai microfoni dei giornalisti alla vigilia del suo Gran Premio di casa in Catalogna.
Il Cabroncito ripercorre infatti il suo ultimo difficile anno, durante il quale ha dovuto lottare non contro un avversario in pista, bensì contro la frattura all’omero destro che riportò a Jerez, che lo ha costretto ad una lunga inattività e che tuttora lo condiziona.
“Ho pregato in cielo per riavere l’uso del braccio”, racconta ai microfoni di Repubblica. “Il dolore non se ne va, prima il gomito, poi la spalla”. Un autentico calvario, quello che ha vissuto l’otto volte campione del mondo, che ha rischiato di non riuscire più ad usare il braccio infortunato, ma non solo in sella alla sua Honda, bensì anche nella quotidianità. “Ho recuperato l’uso del braccio destro e credetemi non sto parlando di andare in moto, ma mi riferisco alla vita normale”, ha ammesso. “Mangiare, farsi la barba, giocare con i miei cani. Non ho pensato ad altro”.
Marquez ancora alle prese con le difficoltà fisiche
Ora la sua condizione fisica è migliorata, ma è ancora lontana dalla forma ideale. Lo dimostrano le difficoltà che sta incontrando in queste gare, dal suo rientro in pista: il catalano non riesce infatti più a guidare con la stessa velocità e abilità che dimostrava prima dello stop, nei suoi momenti migliori.
“A livello mentale è durissimo”, spiega. “Quando sei appena operato, psicologicamente non è così complicato. Ti fa male fisicamente, provi dolore: e non pensi. Ora invece: la mente va in un posto, perché hai ripreso a pensare. Però con il corpo non ci arrivi. Succede in palestra, cosi come in moto: la tua testa ti dice una cosa, la realtà è un’altra. A Le Mans ero in testa e viaggiavo libero, ma all’improvviso ho scoperto di non essere preparato a fare tanti giri a quel livello. Una frustrazione enorme”.
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