Fabio Quartararo chiude 2° la giornata di test IRTA in Catalunya. Inevitabile ritornare a parlare di quanto successo in gara.
Fabio Quartararo chiude il test in Catalunya al secondo posto a 137 millesimi da Maverick Vinales e dopo aver compiuto 79 giri sulla sua Yamaha M1. Poche le novità portate dalla casa di Iwata, ma il francese ha lavorato sodo sul nuovo holeshot anteriore che ha esordito al Mugello, oltre che sulla configurazione del prototipo e le nuove mescole Michelin posteriori.
Al termine del lunedì di test IRTA Fabio Quartararo ha fatto un riassunto del lavoro svolto: “Abbiamo provato alcune nuove regolazioni, cose sull’elettronica e alcuni aspetti del mio stile di guida. Osservando Miguel (Oliveira) che in alcuni punti è stato più veloce di me. Ci sono diversi settaggi interessanti che dobbiamo confermare, ma test positivo, siamo sulla strada giusta”. Buono il feeling anche con la nuova gomma posteriore portata da Michelin molto simile alla media attuale. Nonostante il poco grip il francese della Yamaha si è trovato a proprio agio. “Alla fine è un test, avevo una gomma nuova, abbiamo fatto un time attack a fine giornata, siamo stati veloci. È difficile perché il circuito sta migliorando sempre di più, avevamo alcune cose da testare e il feeling è migliorato. Abbiamo terminato il test un’ora prima”.
L’episodio della tuta
Nella conferenza post test, impossibile non tornare su quanto successo ieri in gara con la sua tuta. Fabio Quartararo ammette di aver violato il regolamento e di meritare la sanzione inflittagli dalla Direzione di Gara. “Ripensando a quello che è successo, ora che la storia è finita, posso essere felice perché è difficile ammetterlo, ma per me era bandiera nera. Insomma, è vero che mi sono messo in pericolo e anche con quello che è successo la scorsa settimana penso che sarebbe stata la cosa giusta da fare. Ma sono stato fortunato. L’unica penalità con cui non sono d’accordo è stata quella di saltare la chicane, perché non credo fosse giusto… Ma prendo la seconda penalità. Ero sconvolto, certo, ma meglio di zero punti”.
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