Marc Marquez ha percorso tantissimi giri durante il lunedì di test MotoGP a Barcellona e accusa il colpo della grande fatica
Per un pilota in forma fisica ancora precaria come Marc Marquez, affrontare una giornata di test subito dopo un Gran Premio, per giunta impegnativo come quello di Barcellona, non è certamente una passeggiata. Non è un caso se il Cabroncito, al lunedì sera, letteralmente non ce la fa più.
“Sono distrutto, stanchissimo”, ammette. “Ho sofferto, ma avevo bisogno di una giornata del genere per girare. Ho provato alcune soluzioni, ma soprattutto per me, per permettermi di guidare meglio. E infatti ho percorso più giri possibile”.
Di tornate ne ha compiute ben 87, più di qualunque altro pilota, dimostrandosi dunque lo stakanovista di giornata. Ma ne aveva bisogno, tanto che la situazione è andata migliorando con il passare dei chilometri. “All’inizio ero un po’ in difficoltà, poi è andata meglio”, racconta. “Non ho potuto spingere al 100%, ma è stato un giorno importante per verificare le mie condizioni fisiche”.
Marquez lavora sull’aerodinamica
Non solo: anche per lavorare allo sviluppo della Honda. Marquez ne aveva ben tre ai box: quelle usate già nel weekend di gara e poi una terza dalla livrea nera, la RC213V laboratorio. “Abbiamo provato delle novità aerodinamiche, possiamo ancora omologare una carena diversa”, spiega. “Ho avvertito delle piccole differenze, magari saranno utili su alcune piste. La moto nera aveva dei cambiamenti piuttosto grandi, ma non è un prototipo, è simile ad un’altra moto che avevo già provato per valutare che strada imboccare nel futuro”.
L’impressione è quella di avere dunque compiuto un passo nella giusta direzione: “Sono previsti altri test a Misano, ma con lo stesso motore, modificando solo il bilanciamento”, conclude il catalano. “L’aspetto positivo è che sono riuscito a guidare meglio rispetto al Gran Premio“.
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