Valentino Rossi invoca da parte dei commissari un intervento più severo nei confronti dei piloti che creano situazioni pericolose
Valentino Rossi dice la sua, tornando a ventiquattr’ore di distanza sui casi che hanno segnato il Gran Premio di Catalogna. A partire da quello della tuta del suo compagno di marca Fabio Quartararo, che si è aperta in piena gara e ha provocato una penalizzazione che è però arrivata solo con molto ritardo.
“C’è stata troppa confusione, in queste situazioni difficili non è mai chiaro che cosa possa succedere”, sottolinea il Dottore. “Il regolamento non è abbastanza preciso, ci sono troppe regole con pena discrezionale. La reazione è differente per ogni categoria e questo crea confusione”.
La preoccupazione maggiore viene però dalla Moto3, dove l’incidente fatale di Jason Dupasquier non sembra avere insegnato una lezione importante. Anzi, anche ieri si sono susseguiti ulteriori botti piuttosto rischiosi tra i pilotini della classe inferiore, nei confronti dei quali il fenomeno di Tavullia chiede il pugno di ferro.
“La Moto3 è troppo pericolosa perché ci sono troppi piloti che non si sgranano”, tuona. “Io non mi diverto mai a vedere le gare, sono sempre preoccupato. Devono parlare seriamente con ogni pilota, specialmente con i più esuberanti, e se qualcuno fa qualcosa di pericoloso deve essere penalizzato, anche con squalifiche pesanti. È un lavoro duro, non è facile. Dovrebbero stare più attenti. C’è molta spettacolarizzazione e confusione nelle regole: si fa quello che chiedono le Case”.
Il nove volte campione del mondo lancia dunque un appello chiaro all’organizzazione: “Le decisioni tardive dei commissari a volte dipendono da che ora hanno l’aereo per tornare a casa, mentre questa questione della sicurezza andrebbe affrontata più seriamente, con regole più precise. Dovrebbero impegnarsi di più sulla Moto3, sono troppo focalizzati su quello che accade in MotoGP“.
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