Max Biaggi non vuole più assistere a scene come quelle che si sono viste nell’ultimo Gran Premio di Catalogna del Motomondiale
La situazione nel Motomondiale sembra avere superato il livello di guardia. E non si può sottovalutarla, perché ha a che fare proprio con il tema più delicato in assoluto di tutti: quello della sicurezza.
In particolare nel mirino è finito il campionato del mondo di Moto3, dove anche dopo l’incidente fatale di Jason Dupasquier la musica non sembra cambiata. Ad una sola settimana dalla scomparsa del 19enne svizzero, i suoi giovani compagni si sono ancora prodotti in manovre rischiose e sconsiderate durante il Gran Premio di Catalogna.
Tanto da indurre i loro più esperti colleghi, anche quelli della MotoGP, a lanciare l’allarme e a chiedere un giro di vite da parte della Federazione motociclistica internazionale. A questo coro si unisce anche un campione del passato come Max Biaggi, tuttora attivo nella classe inferiore come team manager del suo Max Racing Team.
Max Biaggi chiede il pugno di ferro
Il Corsaro non ci sta più ad assistere a certi episodi e insiste affinché i commissari adottino una linea dura nei confronti delle scorrettezze, affinché si verifichi in tempi brevi un cambiamento.
“Sinceramente devo dire che non mi è piaciuto che nell’ultimo giro la maggior parte dei piloti di testa, tranne Romano (Fenati, ndr) e pochi altri, hanno rallentato vistosamente per non tirare gli avversari”, ha sottolineato Biaggi. “La trovo una cosa vergognosa, visto che è proprio in questi frangenti che si verificano gli incidenti. Io spero che la direzione gara abbia visto ciò che è successo e prenda dei provvedimenti”.
Non resta che augurarci che i giudici ascoltino gli appelli che giungono da più parti nel mondo del motociclismo e che decidano di mettere fine a questi comportamenti assurdi visti nelle ultime gare.
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