Marc Marquez sta vivendo la fase più dura della sua carriera, ma dichiara a gran voce che non ha alcuna intenzione di arrendersi
La situazione è critica, come dimostrano le ultime tre cadute consecutive. Ma Marc Marquez, di arrendersi, non ne ha la minima intenzione. Nel corso delle ultime settimane, di fronte ad una condizione fisica ancora tutt’altro che perfetta, alcuni medici e perfino la sua squadra, la Honda, gli avrebbero proposto di fermarsi nuovamente.
Ma lui ha risposto “no, grazie” e ha preferito rimanere saldamente al suo posto in sella. Anche il giorno dopo la gara di casa a Barcellona, conclusa mestamente con un’altra scivolata, quando ha preso parte al test percorrendo, oltretutto, più giri di qualunque altro pilota.
Marc Marquez non si ferma
“Ho deciso di affrontarlo e di non comportarmi da codardo”, ha messo in chiaro il Cabroncito. “Restare a casa sarebbe stato facile”. La strada che attende il catalano per ritornare al vertice, dopo un anno di inattività forzata per la frattura all’omero destro, dunque, è ancora lunga, ma lui è motivato ad arrivare alla meta, un passo alla volta.
“Dobbiamo capire cosa è cambiato da quando mi sono fermato fino ad ora”, spiega l’otto volte campione del mondo. “Non siamo in una situazione che si può risolvere da una gara all’altra. Ma se a poco a poco cominciamo a ottenere risultati, a comprendere le cose, miglioreremo”.
Che cosa si attende dal futuro
La prospettiva di altri mesi complicati a venire non lo spaventa: “Sono preparato psicologicamente a non vincere e anche a cadere di nuovo perché so a che punto sono. Non bisogna lasciarsi trasportare dalle illusioni, si deve rimanere realistici in ogni momento”.
Qualche speranza in più, però, Marquez la nutre in vista del prossimo Gran Premio, quello di Germania. Sulla sua pista amica per eccellenza, il Sachsenring, dove ha sempre vinto, stavolta sarà molto dura mantenere questa tradizione trionfale, ma comunque potrà puntare a difendersi meglio.
“Sulla carta dovrei faticare di meno perché la maggior parte delle curve sono a sinistra”, afferma. “Questo mi aiuterà ma, se continueremo a soffrire degli stessi problemi che abbiamo avuto in Catalogna, potremo farci poco. Vediamo se riusciremo ad essere un po’ più avanti”.
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