Joan Mir torna a parlare del titolo mondiale MotoGP conquistato, un po’ a sorpresa, nel campionato 2020. Non accetta che possa essere svalutato.
Il campionato MotoGP 2020 è stato molto particolare per gli alti e bassi di tanti piloti, oltre che per l’assenza di Marc Marquez e del pubblico nelle tribune. Ed è stato particolare anche il vincitore del titolo.
Ha trionfato Joan Mir, al secondo anno in top class e rider che non veniva dato tra i candidati al Mondiale. Il maiorchino della Suzuki è stato il più bravo di tutti in quanto a costanza, ma ha vinto una sola gara (probabilmente sarebbero state due senza le bandiere rosse nel GP di Stiria). Per questo fattore, oltre che per la mancanza di Marquez, il suo successo viene da molti considerato con valore non pieno.
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Mir in un’intervista concessa al Mundo Deportivo è tornato a parlare dell’argomento, spiegando come si sente quando il suo trionfo nella MotoGP 2020 viene svalutato: «Sono sincero, questo mi rende triste. Mi spiace che in Spagna il mio titolo venga poco valorizzato quando in altri Paesi, come l’Italia, sono molto più considerato e mi sento maggiormente amato. Nei commenti vedo solamente odio, invidia e sciocchezze. Però hanno trovato uno a cui non importa. Penso a fare il mio lavoro e grazie a Dio lo faccio bene».
A Joan viene chiesto se lo abbia infastidito Marquez quando ha dichiarato che ha vinto lo scorso titolo senza rischiare: «Non ero molto in questo tipo di cose. Non penso che sia vero. Qui sempre prendiamo rischi. Dovrebbe essere il primo a saperlo. Forse prima non lo sapeva, ora ne sa di più. Lo dico per quello che sta passando. Penso che ora lo stia toccando più con mano. Prima andava tutto bene e non se ne rendeva conto. Qui tutti corriamo molti rischi, perché non c’è altro modo per salire sul podio».
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