Gigi Dall’Igna soddisfatto di questo inizio stagione della Ducati. Il segreto della Desmosedici GP21 è sicuramente la potenza.
Ducati ha avuto il coraggio di sostituire due esperti piloti come Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci per affidare la Desmosedici GP21 a delle giovani leve come Pecco Bagnaia e Jack Miller, entrambi promossi dal team satellite Pramac. Una scelta coraggiosa che sta premiando l’azienda emiliana e che la proietta all’inseguimento del titolo mondiale. Sono tre i piloti del marchio italiano ad occupare le prime quattro posizioni, con Johann Zarco secondo in classifica alle spalle di Fabio Quartararo.
Risultati ben oltre le aspettative, visto che a Borgo Panigale alla vigilia del campionato pensavano in un anno di adattamento e transizione. Invece si ritrovano grandi protagonisti, con due gare vinte nelle prime sette. “I giovani piloti hanno un atteggiamento diverso. Guidano anche me, che sono vecchio, in modo che possiamo migliorare sempre di più”, scherza il direttore generale Gigi Dall’Igna a MotoGP. com. Con Jorge Martin, Enea Bastianini e Luca Marini, inoltre la Ducati conta su tre esordienti”.
Velocità massima asso nella manica
Nonostante il congelamento dei motori, il V4 della Ducati riesce ad erogare maggiore potenza intervenendo su altri settori, come l’aerodinamica e l’holeshot. Frutto del grande lavoro portato avanti dagli ingegneri nel corso della pausa invernale. “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dai nostri ingegneri durante l’inverno. Abbiamo migliorato il motore. È congelato, ma possiamo lavorare nelle aree consentite dal regolamento. Abbiamo fatto molto bene anche con il telaio”.
Il doppio podio di Jerez ha confermato le buone sensazioni, trattandosi di un layout tradizionalmente poco congeniale alla Rossa. Il vero punto di forza della moto è la top speed, non a caso a Losail ha stabilito un nuovo record di velocità massima. Merito anche del nuovo dispositivo holeshot al posteriore che permette di sfruttare massima trazione in curva. “Naturalmente è un vantaggio, perché altrimenti i nostri piloti non lo userebbero”, ha sottolineato Gigi Dall’Igna a proposito dell’innovativo sistema. “Su alcune piste è molto importante, su altre meno. Sono convinto che la velocità sia molto importante per la strategia di gara. I sorpassi sono molto più facili sui rettilinei che in curva”.
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