Giornata non ideale per Redding a Misano tra problemi tecnici e penalità. Ma il pilota Ducati Superbike è carico e Dall’Igna si aspetta tanto.
Sesta posizione assoluta per Scott Redding al termine della prima giornata di prove libere Superbike a Misano. Ha fatto meglio il suo compagno di squadra Michael Ruben Rinaldi, che ha chiuso con il primo tempo.
Il pilota inglese in FP1 ha avuto un problema al motore della sua Ducati e, invece di fermarsi, ha proseguito fino a rientrare al box. Dato che gli era stata esposta la bandiera nera con cerchio arancione, questa manovra gli è costata una penalità. Non ha partecipato ai primi 20 minuti della FP2.
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Presente al box del team Aruba Ducati c’è anche il direttore generale ducatista Gigi Dall’Igna, che si aspetta di poter vincere sia a Misano che in generale il Mondiale SBK: «Stagione difficile, ci sono cose positive e altre meno. Siamo in lotta per il titolo – ha detto a WorldSBK.com – e non penso ci manchi niente per vincerlo. Siamo vicini a Rea. Per Ducati la Superbike è importante, con questo campionato promuoviamo anche le nostre moto».
Dall’Igna ritiene che a Ducati non manchi niente per riconquistare quella corona iridata che la casa di Borgo Panigale ha ottenuto per l’ultima volta nel 2011.
Redding spera di accontentare lui e il team. A proposito della presenza del dirigente ducatista si è così espresso: «Aiuta sempre avere ulteriore supporto tecnico. Ha molta esperienza. Oggi non mi sono sentito molto a mio agio sulla moto. Spero che possa fare la sua magia e darmi una moto per essere più competitivo sabato. Io cerco di fare del mio meglio con il materiale che ho. Tutti lavorano al massimo, dalla fabbrica alla squadra».
A proposito della sanzione avuta dopo la FP1, il pilota britannico ha commentato: «Credevo che quella bandiera mi indicasse di dover rientrare nel modo più sicuro possibile al box perché c’era un problema tecnico. Non era così. Credo che la maggior parte dei piloti avrebbe fatto come me. Sono andato in Direzione Gara e mi sono scusato. Non credo che la penalità da 20 minuti sia giusta, come quella a Estoril un’ora mezza dopo la gara. Comunque non intendo fare ricorsi, tengo la testa alta e vado avanti».
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