Stefan Pierer parla di contratti in casa KTM e del caso Jorge Martin, costretto a pagare una clausola per approdare in Ducati.
Nella scorsa stagione Ducati è riuscita a sottrarre Jorge Martin alla KTM, ma la casa di Mattighofen vuole evitare ulteriori “scippi” futuri. Il pilota madrileno ha voluto tentare l’avventura con la Rossa, forte di un contratto biennale e di una moto factory subito a sua disposizione. Ducati non ha esitato a pagare la clausola per portare nelle sue fila lo spagnolo e ci ha visto bene, come ha dimostrato Jorge nella seconda gara della stagione ottenendo la pole position a Doha e il suo primo podio in MotoGP.
Attualmente, KTM è l’unico marchio che può vantare di avere un team ufficiale in tutte le categorie del campionato, dalla Moto3 alla MotoGP, un’organizzazione tale che permette ai piloti di poter esordire nel Mondiale e puntare alla classe regina. Attualmente tre dei suoi piloti sono diventati oggetto del desiderio per altri costruttori, che vedono Pedro Acosta, Raúl Fernández e Remy Gardner come astri nascenti. L’australiano è già stato promosso in Tech3 per il 2022, ma KTM non vuole perdere Acosta e Fernandez, come già avvenuto con Jorge Martin.
Il CEO di KTM, Stefan Pierer, ha assicurato in una recente intervista a Speedweek.com che, per il momento, sono relativamente tranquilli sul futuro di Pedro Acosta e Raul Fernandez, anche se crede che Dorna dovrebbe fare qualcosa per i piloti così giovani che rompono i loro contratti così prematuramente. “Penso che dovremmo educare un po’ tutte le squadre su questo argomento. È molto preoccupante che un pilota così giovane, a soli 17 anni, rompa il contratto. L’ ho detto al boss di Dorna, Carmelo Ezpeleta. Con questi metodi non ha successo nessuna disciplina. I nostri contratti sono a lungo termine, quindi siamo relativamente tranquilli”.
KTM proviene dalla scottatura di Jorge Martin che non ha esitato a lasciare il marchio austriaco per vestire i colori della Ducati. “Sì, e ha pagato una multa. È un pilota che non si adattava a noi. Non senza motivo gli ho detto che dovrebbe andare. Cerchiamo di lavorare con quei piloti che sono con noi da più tempo possibile e che rappresentano il nostro marchio – ha aggiunto Pierer -. Con piloti come Oliveira e Binder, che sono con noi da quasi un decennio, ora abbiamo un rapporto completamente diverso”. Non a caso Binder ha rinnovato per altri tre anni.
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