Valentino Rossi, per il team Petronas fa la differenza (non solo come pilota)

Razlan Razali parla della situazione finanziaria del team Petronas SRT dall’inizio della pandemia ad oggi.

Razlan Razali
Razlan Razali nel paddock MotoGP (Getty Images)

Razlan Razali fa un bilancio finanziario dopo la crisi che ha colpito il mondo della MotoGP con l’arrivo della pandemia di Coronavirus. All’inizio del 2020 sembrava che il calendario dovesse essere annullato, Dorna Sports ha iniziato a sostenere economicamente i team, soprattutto quelli satelliti, consentendo loro di anticipare gli stipendi a staff tecnico e piloti.

L’arrivo di Valentino Rossi ha contribuito in maniera indiretta alle finanze del team Petronas SRT, portando due nuovo sponsor: Green Power (con sede a Pesaro) e Monster Energy, uno dei partner più fedeli del campione di Tavullia. In un’intervista a “SportsPro” ha raccontato come la sua squadra ha combattuto la crisi economica. Dal punto di vista sportivo è stato un campionato esaltante, con Franco Morbidelli che ha centrato il secondo posto. Da quello economico non è stato brillante: “Purtroppo successo e maggiore visibilità non sempre si traducono in maggiori guadagni”.

Ora sembrano prospettarsi tempi migliori: “Siamo quasi tornati ad una situazione economica normale”, molti sponsor sono rimasti fedeli anche nel 2020. “Attrarre più sponsor non si traduce sempre in maggiori entrate, poiché è ancora un clima aziendale molto difficile – ha aggiunto Razlan Razali -. Le persone sono ancora conservatrici in termini di spesa, ma al momento siamo soddisfatti vista la situazione attuale”.

Il futuro sportivo

Petronas SRT è in procinto di rinnovare la partnership con Yamaha dopo settimane di consultazioni e si cercherà di pianificare un futuro a breve termine altrettanto roseo come i primi due anni in MotoGP. “Penso che la cosa più importante sia mettere il marchio Yamaha in prima linea. Indipendentemente dal fatto che si tratti della squadra ufficiale o indipendente, è una situazione vantaggiosa per tutti. Consideriamo il nostro coinvolgimento con Yamaha come un team indipendente come una relazione di sviluppo, piuttosto che semplicemente una relazione con il cliente”.

Con 18-19 Gran Premi nella stagione 2020 tutto dovrebbe rientrare nella normalità, la speranza è quella di poter correre la gara di casa sul circuito di Sepang: “Sono fiducioso che la MotoGP possa gareggiare quest’anno in Malesia. C’è ancora molta strada da fare fino a ottobre, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un pubblico. Il GP del Qatar di inizio anno dimostra che è possibile disputare gare anche in Paesi extraeuropei”.

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Razlan Razali (Getty Images)
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