Sebastian Vettel ipotizza che i piloti della vecchia generazione e che ancora continuano a correre in Formula 1 limitino l’accesso ai giovani
La stoffa non l’ha persa, come dimostra il secondo posto recentemente conquistato al Gran Premio dell’Azerbaigian a Baku. Eppure il verdetto dell’anagrafe parla chiaro: Sebastian Vettel ha ormai compiuto trentatré anni.
Non è dunque troppo vecchio, neanche per gli standard della Formula 1, ma non appartiene neppure all’ultima generazione di piloti, quelli che si affacciano ora ai vertici del Mondiale e che hanno almeno una decina d’anni in meno rispetto a lui. E questa necessità di ricambio generazionale, anche nel massimo campionato automobilistico, il quattro volte iridato sembra porsela seriamente.
“La Formula 1 è diversa dagli altri sport”, ha dichiarato ai microfoni del sito specializzato internazionale Motorsport. “Qui c’è un numero limitato di posti. Penso che se non ti piace più, per qualsiasi motivo, allora è il momento di farsi da parte e lasciare che altri ragazzi abbiano la loro possibilità”.
Vettel pensa alla nuova generazione
Insomma, quello che Vettel lancia anche all’indirizzo dei suoi colleghi più navigati, come Kimi Raikkonen, Fernando Alonso ma anche Lewis Hamilton, è chiaro: la Formula 1 non è uno sport per vecchi.
“Nel tennis, ad esempio, anche andando avanti a 40 anni puoi continuare a divertirti e affermare che non stai prendendo il posto di nessuno, quindi è diverso”, prosegue. “Ma qui, visto che i sedili a disposizione sono soltanto venti, è una cosa diversa e può essere che stai togliendo il posto a qualche giovane. Tuttavia ognuno è libero di fare quello che vuole”.
Un esame di coscienza che potrebbe portare Seb ad un’inevitabile conclusione: anche per lui si sta avvicinando il momento di appendere il casco al chiodo?
LEGGI ANCHE —> Aston Martin veggente: il team prevede quando vincerà il titolo