Un’indagine compiuta nelle scorse settimane ha svelato le pratiche al limite del regolamento svolte da Red Bull e altre scuderie di Formula 1
Le gomme esplose sulle vetture di Max Verstappen e di Lance Stroll durante il Gran Premio dell’Azerbaigian hanno fatto letteralmente scoppiare (è proprio il caso di dirlo) il caso pneumatici in Formula 1.
La Pirelli ha infatti svolto un’indagine per scoprire le cause di questi incidenti e la scoperta è stata clamorosa: più di una squadra ha fatto la furba, giocando con le pressioni e le temperature delle coperture, per aggirare il regolamento, creando però situazioni pericolose per i propri piloti.
I team indiziati non sarebbero solo la Red Bull e la Aston Martin, le due scuderie direttamente coinvolte dalle esplosioni. In totale sarebbero ben cinque le squadre furbette, pari a metà dello schieramento, stando alle indiscrezioni raccolte e poi pubblicate dal Corriere dello Sport. Tra le quali però, è importante notarlo, non figura la Ferrari, che dunque uscirebbe totalmente pulita da questi sospetti.
Il trucchetto che avrebbero utilizzato sarebbe semplice quanto diabolico: alzare la temperatura delle gomme nel momento in cui viene effettuata la misurazione della pressione. In questo modo, durante la gara, la temperatura calerebbe, dunque la pressione si abbasserebbe, con il risultato che lo pneumatico offrirebbe maggiore aderenza. A rischio, però, di sottoporre la spalla a maggiori usure, e dunque di veder finire la copertura in mille pezzi proprio in piena velocità.
In molti hanno notato, infatti, che Verstappen, ad esempio nel Gran Premio di Spagna, è uscito dai box per schierarsi in pista appena trenta secondi dopo aver tolto le termocoperte. Uno stratagemma per scaldarle al massimo, raggiungendo dunque valori anche al limite del regolamento.
Già a partire dal Gran Premio di Francia di questo weekend, però, la Federazione internazionale dell’automobile imporrà un giro di vite. Nei giorni scorsi è partita la direttiva tecnica che annuncia controlli più stringenti: non sarà consentito di ritardare costantemente l’uscita delle macchine dai box e le pressioni minime verranno verificate fino a tre minuti prima della partenza, nonché a campione anche a freddo. Insomma, i furbetti hanno le ore contate.
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