Incredibile ma vero: il pazzesco ritorno di Valentino Rossi alla Ducati si può fare. Parola di Gigi Dall’Igna e del Dottore
Nessuno, proprio nessuno avrebbe mai potuto immaginare di rivedere Valentino Rossi in sella ad una Ducati. Non dopo il biennio 2011-2012. Quando Rossi approdò alla Rossa tra le aspettative dei tifosi, che si aspettavano che il nuovo sodalizio tutto italiano potesse riportare il Mondiale nel nostro Paese a quattro anni da Casey Stoner. E invece si scontrò con una moto lenta, macchinosa, inadatta al suo stile di guida e non competitiva con le rivali.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Dottore si è risposato in seconde nozze con la Yamaha e sembrava destinato a concludere la sua carriera con la Casa dei Diapason. Che però lo ha scaricato dal team ufficiale, parcheggiandolo in quello satellite Petronas in questa stagione.
La squadra di Borgo Panigale, dal canto suo, è cresciuta molto in questi anni e, grazie all’arrivo del nuovo direttore generale Gigi Dall’Igna, ha sfornato una moto davvero in grado di puntare al titolo iridato, come dimostrano gli ultimi risultati di Jack Miller, Pecco Bagnaia e Johann Zarco.
Dunque, perché non riprovarci? Perché Valentino Rossi non potrebbe lasciare una M1 che conosce bene, fin troppo, tanto da non riuscire più ad individuare alcun margine di miglioramento né nella messa a punto né nel suo approccio in sella? E tentare di cambiare in meglio il finale di quella storia d’amore mai nata con il marchio nostrano?
A lanciare il sasso è stato proprio Dall’Igna, dichiarando senza mezzi termini che “le porte per Valentino sono sempre aperte”. Tanto più ora che il suo team, la VR46, è ad un passo dalla firma del contratto per diventare squadra satellite della Ducati.
E se dunque il fenomeno di Tavullia decidesse di prolungare di un altro anno la sua permanenza in MotoGP, ma stavolta per guidare proprio la Desmosedici del team che porta il suo nome e i suoi colori? L’ipotesi, a prima vista, sembra campata in aria, ma forse non troppo. Visto che lo stesso diretto interessato non le ha affatto chiuse, quelle porte aperte dal dg.
“Sono contento che Dall’Igna abbia detto così, ma dipende da un sacco di cose”, ha risposto il nove volte iridato nella conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio di Germania, “anche da queste prossime gare. Sono importanti, anche simbolicamente, e vorrei qualche bel risultato prima della pausa estiva”.
Se non fosse Rossi a guidare in prima persona, allora la seconda sella della VR46 (a fianco del confermatissimo fratello Luca Marini) potrebbe andare a Marco Bezzecchi, promosso dalla Moto2: “Vorremmo privilegiare piloti dell’Academy, Bezzecchi è in cima alla lista ma vedremo. Potremmo annunciare qualche novità nei prossimi giorni”. E noi restiamo in attesa, alla finestra.
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