Il weekend al Paul Ricard sarà più caldo che mai. E non per le condizioni meteo. Controlli più rigidi per ali posteriori e pressione delle gomme
La lotta per il titolo in F1 vede Mercedes e Red Bull come grandi rivali. Ma lo scontro non si gioca solo in pista, ma anche a livello politico. E proprio per il GP di Francia sono attese novità importanti dal punto di vista regolamentare.
In Francia le ali “flessibili” ancora nel mirino
Al Paul Ricard saranno due elementi che finiranno nella lente d’ingrandimento dei commissari tecnici della FIA. Innanzitutto continueranno i rigidi controlli per cercare di evitare la flessione delle ali posteriori, che può portare a una minor resistenza all’avanzamento sui rettilinei e maggior velocità in percorrenza curva.
La disputa tra Mercedes (l’accusatrice) e Red Bull, nata ormai settimane fa e che ha coinvolto anche la Ferrari, ora è arrivata a un punto di svolta, con un nuovo regolamento che stabilisce criteri più rigidi per quanto riguarda questi elementi.
In pratica la Federazione Internazionale ha stabilito che non tollera più che le ali posteriori possano essere fissate alle paratie laterali con un punto di attacco su cui far ruotare il profilo o il flap, generando una deformazione programmata. Perché il problema non era la flessibilità dei materiali ma di veri sistemi utili a far muovere l’ala posteriore in circostanze ben definite.
Le squadre hanno avuto un mese di tempo per adeguarsi e a Baku i controlli (avrete notato dalla tv diversi adesivi tondi verdi applicati alle ali di diversi team) sembrano aver confermato che la situazione è rientrata nei ranghi della legalità.
Di sicuro però la FIA non vuole abbassare la guardia e in Francia i controlli saranno ancora una volta molto scrupolosi. Anche perché è chiaro che quanto perso dal mancato utilizzo di quella soluzione porterà i team a trovare altri “sistemi”.
Ma se la Mercedes ha avuto da ridire sulle ali posteriori flessibili, ancora tutto tace su quelle anteriori flessibili. La Red Bull infatti ha protestato sulla soluzione adottata dagli avversari, che evidenzia un abbassamento dei profili nei rettilineo e un ritorno repentino alla posizione originaria quando si è a bassa velocità.
Al momento le ali, dopo i test statici, risultano regolari. Ma forse potrebbero cambiare a breve i valori di controllo. La priorità però per il weekend francese sembra un’altra.
Occhio alla pressione delle gomme
La sensazione infatti è che in Francia l’attenzione sarà tutta sulla pressione di gonfiaggio delle gomme, dopo quanto visto a Baku con gli incidenti di Stroll e Verstappen. La sensazione infatti è che quei due episodi potrebbero essere stati causati dal mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste da Pirelli e FIA.
Con un comunicato qualche giorno fa proprio la Pirelli ha affermato che “le cause dei cedimenti al pneumatico posteriore sinistro della Aston Martin e della Red Bull sono state chiaramente identificate e sono stati provocate da una rottura circonferenziale sulla spalla interna”, che “può essere messa in relazione con le condizioni di marcia della gomma, nonostante i parametri prescritti di partenza (pressione minima e temperatura massima in termo-coperta) siano stati rispettati”.
Quindi l’unico dubbio è sulla pressione delle gomme. Già in passato i team hanno potuto giocare con questi parametri, rimanendo nei limiti, finché la Federazione ha inasprito le regole. E un nuovo giro di vite quindi dovrebbe essere applicato proprio dal GP di Francia. In pratica le mescole verranno controllate a campione durante prove e qualifiche e poi ci sarà un ulteriore controllo per tutti a fine gara. Questo per assicurarsi che nessuna squadra utilizzi qualche soluzione tecnica per correre con pressioni più basse.
La soluzione migliore sarebbe quella di poter controllare in tempo reale la pressione delle gomme in gara, ma questo particolare tecnico sarà in vigore solo dal prossimo anno, quando le valvole saranno fornite da un unico fornitore per tutte le squadre.
Oggi ogni team infatti dispone di propri sensori per monitorare la pressione degli pneumatici, ma si tratta di dispositivi non ritenuti affidabili dalla FIA e non impugnabili per determinare delle eventuali violazioni.
Insomma in Francia la battaglia sarà sia in pista ma anche nei box, dove i controlli saranno più rigidi che mai. Ma c’è da chiedersi: cambieranno davvero i valori in campo?
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