Marc Marquez si può scordare dei problemi al braccio destro: arriva il suo circuito preferito, quello del Sachsenring
Non poteva esserci circuito migliore del Sachsenring per mettere di fronte Marc Marquez all’opportunità di rilanciarsi, proprio nel periodo più nero della sua carriera, dopo ben tre cadute consecutive in altrettante gare.
E non solo perché quella tedesca è la sua pista talismano, sulla quale ha trionfato incontrastato nelle ultime dieci edizioni della gara. Di buon auspicio per il Cabroncito è soprattutto il fatto che il tracciato teutonico si percorra in senso antiorario, dunque si giri soprattutto a sinistra. L’ideale per stressare il meno possibile il suo omero destro reduce dalla frattura e la spalla destra ancora non in perfette condizioni di forma.
“La configurazione di questa pista dovrebbe consentirmi di essere più competitivo sul lato fisico”, preannuncia infatti l’otto volte iridato nella conferenza stampa di rito della vigilia. “Questa potrebbe essere la prima pista in cui soffrirò meno le limitazioni. Ci sono solo tre curve a destra, quelle in cui fatico di più, e molte a sinistra, con solo un cambio di direzione veloce. Dunque sarà meno problematico per la spalla e il braccio. Sotto questo profilo sono molto fiducioso. Naturalmente non posso pensare di arrivare qui e cambiare completamente la mia situazione, ma potrò comprendere il mio vero livello. Mi piacerebbe sfruttare questa cosa, attaccare e fare bene, ma non so se ci riuscirò”.
Se i problemi fisici per lui potrebbero infatti attenuarsi, lo stesso non si può dire per i guai della sua Honda, ancora in piena crisi tecnica. “L’anno scorso era già stato deludente, quest’anno lo è ancora di più, finora”, ammette il catalano. “Come sempre dobbiamo valutare la situazione, che per noi non sembra la migliore, perché tutte le nostre moto faticano. Dal mio lato del box posso dire che non sono felice di come sto sulla moto e la moto non va ancora bene per me. Ma lavoriamo tutti insieme per migliorare la prestazione e arrivare a fine stagione con buon pacchetto per tornare al vertice al 2022. Io cercherò di fare la mia parte e la Honda so che sta facendo la sua. Ora stiamo lavorando bene, Bradl (il collaudatore, ndr) ha fatto un ottimo lavoro, ma la stagione passata è stata strana e i rivali sono cresciuti molto, dunque bisogna seguirli”.
Marc Marquez ha però un esempio da seguire che lo ispira: quella della sua giovane connazionale Ana Carrasco, recentemente tornata alla vittoria a Misano in Supersport 300 dopo il terribile infortunio dell’anno passato. “Sono molto felice per lei”, sorride, “capisco cosa le sia successo ed è bello che sia tornata al successo dopo un lungo recupero e un brutto infortunio. Lei si è allenata molto, se lo merita, è una cosa che le dà molta spinta e dà sicurezza pure a me. Mi piacerebbe ottenere il suo stesso risultato prima della fine della stagione, anche se la mia situazione è differente. In prova e sul giro secco riesco a tenere il mio ritmo, ma in gara non sono ancora pronto: devo continuare a recuperare un passo alla volta, ma la strada è quella giusta”.
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