Dopo le esplosioni delle gomme di Max Verstappen e di Lance Stroll, in Formula 1 a scoppiare stavolta è il caso che riguarda Pirelli
Le due gomme esplose nel Gran Premio dell’Azerbaigian a Max Verstappen e Lance Stroll hanno diffuso la preoccupazione nel paddock della Formula 1. La tesi diffusa dal fornitore Pirelli dopo un’accurata indagine punta il dito contro i due team Red Bull e Aston Martin (e non solo), presunti colpevoli di avere utilizzato dei trucchetti al limite del regolamento per abbassare la pressione degli pneumatici.
Ma questa versione non sembra soddisfare del tutto i piloti che, di fronte ad episodi così inquietanti, cominciano comprensibilmente a temere per la propria sicurezza. Ieri, nel corso delle conferenze stampa alla vigilia del Gran Premio di Francia al Paul Ricard, in molti hanno espresso tutti i loro dubbi.
Sebastian Vettel è stato chiaro: “Non posso dire al 100% di fidarmi delle gomme, così come non posso dire al 100% di non fidarmi delle gomme. Agli pneumatici vengono richieste prestazioni non indifferenti e non è sempre facile riuscire a fare in modo che tutto funzioni. Non credo si possa riuscire a creare il prodotto perfetto del quale tutti siano soddisfatti”.
Anche il suo successore alla Ferrari, Carlos Sainz, gli ha fatto eco: “Secondo la mia opinione di pilota, una gomma non dovrebbe esplodere o meno a seconda di 2 psi di pressione in più o in meno. Inoltre, se si teme che lo pneumatico possa cedere al di sotto di una certa pressione, allora le squadre non dovrebbero mai mettere i loro piloti a rischio solo per motivi di prestazioni”.
Ad alzare ulteriormente la tensione è stato il fatto che sia saltato il meeting a cui erano stati invitati tutti i piloti alla presenza della Pirelli, in programma ieri pomeriggio. Il quotidiano olandese De Telegraaf ha parlato di aperto boicottaggio da parte dei corridori, un gesto che avrebbe rappresentato una durissima presa di posizione.
Ma il responsabile del gommista milanese, Mario Isola, ha gettato acqua sul fuoco di queste voci: “Abbiamo deciso di posticipare l’incontro a domani, perché saranno tutti qui e sarà più semplice. Dopo l’incontro con i piloti, ne potremo parlare”. Comunque siano andate le cose, di sicuro le coperture sono finite al centro del mirino.
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