L’incidente sfiorato alla scorsa gara ha fatto esplodere lo scontro tra i compagni di squadra della Haas, Mick Schumacher e Nikita Mazepin
Sono bastati i primi sei Gran Premi di convivenza tra Mick Schumacher e Nikita Mazepin per far letteralmente saltare il tappo in casa Haas. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso del rapporto tra i due giovani debuttanti è avvenuta proprio nell’ultima gara a Baku.
Quando cioè il russo, già finito più volte al centro delle accuse per il suo comportamento sopra le righe, in pista e fuori, ha stretto il suo compagno di squadra che cercava di superarlo, sfiorando addirittura un pericoloso incidente tra i due.
Volano parole grosse tra Schumacher e Mazepin
Nell’immediato il figlio d’arte era sbottato in un comprensibile sfogo di rabbia, che però anche a due settimane di distanza non sembra essersi placato. Almeno a leggere le parole che ha usato ieri nella conferenza stampa di rito alla vigilia del Gran Premio di Francia: “In questo momento non saprei proprio che cosa aspettarmi, in un eventuale duello tra di noi”.
Schumacher ha rimarcato che il suo vicino di box resta, come recita un vecchio adagio delle corse, il suo primo avversario, e confida nell’intervento della squadra per calmare le acque e riportare lo scontro sotto il livello di guardia. “Ovviamente devo correre contro di lui”, spiega il tedesco. “La fiducia tra di noi si deve costruire e sicuramente può ancora essere ricostruita. Sono sicuro che, dopo i colloqui che abbiamo svolto con la squadra, tutto dovrebbe essere in ordine”.
Da parte di Nikita Mazepin, però, nessun passo indietro: anzi, anche a freddo rivendica la manovra di cui è stato protagonista. E sembra pure preannunciarne delle altre sullo stesso stile: “Mi sono scusato con lui per come si è sentito, era chiaramente molto turbato”, ha affermato. “Ma vorrei solo dire che è molto importante che non si aspetti di avere la vita troppo facile, perché non ho alcuna intenzione di non difendermi o cose del genere. Gli ho chiesto scusa per il modo in cui si è sentito, ma non per il mio comportamento in pista”.
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