Vettel avrebbe davvero potuto tornare alla Red Bull a fine 2020? Il tedesco svela perché alla fine ha firmato con Aston Martin.
In tanti immaginavano un suo rientro nella scuderia che lo ha lanciato e portato al successo trasformandolo da promettente ragazzino figlioccio di Schumacher a quattro volte iridato ed invece Sebastian Vettel ha optato per abbandonare la strada conosciuta per imbarcarsi in un’avventura inedita e alla luce di quanto ci sta raccontando il mondiale in corso altrettanto rischiosa. “Non me ne pento e non penso neppure di aver valutato la possibilità”, ha confidato dal paddock del Paul Ricard, felice di aver dato un taglio al passato.
Non bastasse, sfoggiando la sua proverbiale sincerità il driver di Heppenheim ha ammesso di essere rimasto contento della scelta del suo ex team di puntare su Perez. “Sergio si è meritato il volante e non solo per la vittoria dello scorso anno, ma anche per quanto fatto da quando è entrato in F1. E’ giusto che sia su una macchina competitiva”.
Un amore mai dimenticato
A differenza del rapporto a tratti conflittuale con la Ferrari che lo ha portato ad uscire dalla squadra di Maranello in malo modo, con l’equipe di Milton Keynes è stato sempre affetto. Un sentimento condiviso e reciproco, per cui non sorprendono le sue parole a proposito del buon stato di forma della compagine austriaca.
“Sono felice per loro per due ragioni: conosco quasi tutti i ragazzi e per Checo. E’ bello che possa presentarsi in circuito consapevole di avere la chance di lottare per il successo. In passato non ha avuto questa fortuna, quindi è un bene per lui”, ha considerato.
Seb ha concluso gli ultimi due GP di Francia per il Cavallino in quinta piazza, mentre il messicano aveva chiuso in dodicesima posizione l’edizione 2019, mentre in quella precedente si era ritirato. E’ molto probabile che domenica si assisterà a qualcosa di molto diverso.
Chiara Rainis