La sbavatura in partenza poteva costare cara a Verstappen, che poi però ha compiuto un capolavoro. Per la Rossa una domenica da…2020
Che gara. Al Paul Ricard la sfida tra Max Verstappen e Lewis Hamilton ha vissuto un altro emozionante capitolo. E a trionfare con merito è stato l’olandese della Red Bull, che ora vola a +12 in classifica proprio sul pilota inglese.
Verstappen, schiaffone a Hamilton
E dire che il pomeriggio di Verstappen s’era messo male. Una partenza azzeccata ma una prima curva chiusa nel peggiore dei modi, con un posteriore ballerino che lo ha fatto andare lungo. Hamilton ne ha approfittato subito ma il ritmo si è capito subito che non era quello visto venerdì.
La pioggia del mattino e il vento forte e costante hanno davvero rimescolato pesantemente le carte in tavola, e ad approfittarne è stata la Red Bull, che non si è fatta prendere dal panico ma anzi ha gestito al meglio la situazione. Cosa che invece non si può dire altrettanto per la Mercedes.
Verstappen è stato un mago nel mantenere la posizione su Bottas al primo pit stop, poi il capolavoro lo ha compiuto con l’undercut su Hamilton grazie a un ultimo settore strepitoso che gli è bastato per stargli davanti. Il degrado delle gomme dure ha mandato in bambola molti, ma la Red Bull no. E la sosta ulteriore, seppur azzardata in un primo momento, ha dato gli effetti sperati proprio nel finale, dove la classe di Verstappen ha fatto il resto. Un colpo da maestri, non c’è che dire. Perché comunque la botta al morale di Hamilton c’è stata.
Bottas-Ferrari, che batoste
Chi esce con le ossa rotte dal GP di Francia sono comunque soprattutto Valtteri Bottas e la Ferrari. Il finlandese lotta per metà gara, poi di nuovo in crisi di nervi sul più bello, quando invece doveva salire in cattedra e mettere in difficoltà Verstappen. Dopo il sorpasso dell’olandese è andato nel pallone più completo, prendendosi anche la ramanzina “mascherata” dal muretto. Altro segnale di un rapporto che ormai è non logoro, di più.
La Rossa invece per una domenica torna a vivere gli incubi del 2020. La SF21 manda in crisi ben presto le gomme e chiude nel peggiore dei modi, con Carlos Sainz Jr. e Charles Leclerc fuori dalla top ten e doppiati. Ok il tornare sulla terra, ma così si è andati sottoterra. E il non aver approfittato nei GP scorsi delle difficoltà della McLaren è costato a caro prezzo oggi, quando le due “arancioni” sono finite di gran lunga più avanti. Anche qui serve un esame di coscienza immediato.
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