I richiami del Presidente FIA Todt non sono serviti. Anche in Francia non sono mancate le polemica tra Red Bull e Mercedes.
Ormai non passano un fine settimana in serenità i due team che si stanno contendendo il mondiale di F1. Per un attimo accantonata la questione ali flessibili, in Francia Toto Wolff ne ha fatta scoppiare un’altra, insinuando il dubbio di un intervento illecito da parte di Honda sulla power unit della Red Bull.
“Hanno fatto un enorme passo avanti con il loro secondo motore della stagione”, ha buttato lì sibillino il manager Mercedes.
La replica di Christian Horner
Raggiunto da questa dichiarazione allusiva che potrebbe portare all’avvio di un’altra indagine da parte della Federazione, il boss degli energetici ha negato ogni intervento volto a migliorare le prestazioni del propulsore.
“Non ci è consentito fare dei progressi, quindi non so a cosa si sia riferito quel commento”, le parole dell’inglese. “Abbiamo adottato la stessa specifica della prima PU, ma avendo corso con un’ala posteriore a basso carico, le nostre velocità di punta sono state superiori”.
Malgrado un grande lavoro nel dietro alle quinte del fornitore nipponico, il marito di Ginger Spice ha assicurato che non vi è stato alcun ritocco alla potenza.
Sentitosi tirato in ballo e, tra le righe accusato di barare dalla scuderia avversaria, è intervenuto pure il responsabile tecnico della Casa di Sakura Toyoharu Tanabe, il quale ha spiegato nel dettaglio quanto sta accadendo tra Milton Keynes e in Giappone.
“Stiamo introducendo delle nuove parti in modo che la squadra possa migliorare ad ogni gara, ma l’unità è quella. Soltanto che ad ogni appuntamento capiamo sempre meglio come usare l’energia e cose simili. Guardiamo le caratteristiche di ogni circuito e portiamo degli sviluppi ,che poi si traducono nei miglioramenti attuali”, l’analisi dell’ingegnere che rimanda al mittente le ennesime ombre gettate sulla RB16B.
Chiara Rainis