Marc Marquez, le parole del dottor Costa mettono i brividi: “Solo gli eroi”

Il dottor Claudio Costa, fondatore della Clinica mobile, scrive un messaggio davvero emozionante sul ritorno al successo di Marc Marquez

“Sotto il cielo della Germania è avvenuto un miracolo umano. Dopo più di 500 giorni, Marc Marquez ha vinto un Gran Premio“. Ci ha pensato anche il dottor Claudio Costa, il mitico fondatore della Clinica mobile del Motomondiale, a celebrare con le sue consuete parole emozionanti e profonde la resurrezione del Cabroncito al Gran Premio del Sachsenring.

Quello che l’otto volte campione del mondo ha dimostrato nel corso dell’ultimo fine settimana di gara, ritornando al successo per la prima volta dopo il lungo infortunio e lo stop forzato, è che il periodo di difficoltà lo ha addirittura reso più forte.

La nuova vita agonistica di Marquez

“Le ferite, le fratture, le infezioni, le sofferenze non sono state dimenticate, ma sono diventate un dono, una coscienza nuova con cui interpretare le corse”, prosegue il dottor Costa. “Infatti negli ultimi giri Marc non è calato fisicamente, ma al contrario ha mollato il sano Oliveira, giunto alle sue spalle”.

A dargli questa consapevolezza è stato anche il confronto con un suo collega fuoriclasse del passato: “Intervistato a fine gara da increduli cronisti, Marquez ha detto tra le lacrime di aver parlato a lungo al Mugello con Mick Doohan dell’incidente del 1992 ad Assen, dove il forte pilota australiano rischiò di perdere la vita oltre a una gamba. E dopo vinse cinque titoli di campione del mondo. Credo abbia imparato che le ferite possano diventare veramente un dono. E se ci credi, gli Dei ti mandano anche qualche goccia di pioggia”.

E questo è solo l’inizio di un nuovo capitolo, ancora più bello, della storia sportiva del catalano, conclude Costa: “Bentornato Marc. Solo gli eroi portano con vanto le cicatrici delle ferite. Adesso è ora di diventare più forte di prima. Ricorda la storia di Doohan: dare un significato al dolore e alla tristezza è stato il vero miracolo. Io c’ero!”.

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