L’ultimo posto al Sachsenring ha fatto esplodere l’equilibrio già instabile tra Maverick Vinales e la sua squadra, la Yamaha
L’ultimo posto conquistato allo scorso Gran Premio di Germania brucia ancora nella mente e nel cuore di Maverick Vinales. Possiamo dire che ha rappresentato la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Tanto che oggi, alla vigilia della successiva tappa di Assen, Top Gun dice basta. Così non si può andare avanti, serve una svolta da parte del suo team. “Io devo aver rispetto della Yamaha e la Yamaha deve aver rispetto di me come pilota”, tuona lo spagnolo. “Non ricordo un’altra gara in cui sono arrivato ultimo”.
Evidentemente teso ed esausto, Vinales lancia una polemica contro la sua stessa squadra: “Ogni volta che cerco una soluzione, mi viene detto che non lo sanno. Non riesco a capire la situazione in cui mi trovo, per me è molto strano, molto difficile da accettare. Arrivano tante critiche, ma io non le ascolto, non guardo nulla a parte Instagram che mi piace”.
Brancolando nel buio, sentendosi in una strada senza uscita, ora a Mack non resta che provare a copiare il suo vicino di box: “Chiaramente per me la soluzione sarebbe quella di mettere a punto la moto come Quartararo e poi vedere a che punto sono”, ammette. “Ma non posso continuare in questo modo, a perdere tempo e feeling. In Germania sono caduto senza una ragione. Farò tutto come Fabio, mi adatterò…”.
Nemmeno il cambio di capotecnico da Esteban Garcia a Silvano Galbusera ha scosso la situazione: “Mi sentivo bene con Esteban, mi sento bene con Silvano, con lui sto imparando delle cose nuove. Ma il problema è che non ho una risposta su quello che sta succedendo. Non so bene dove stiamo andando, non so su cosa concentrarmi: sulla frenata, sull’accelerazione o sulla curva. In questa situazione l’aspetto più importante è sapere dove è il problema. Spero che qui, con una pista che ha molta aderenza, si possa fare bene”.
In una confusione del genere, impossibile fare pronostici sulla gara di Assen: “Non so cosa aspettarmi, è difficile capire dove siamo. Bisogna entrare in pista, capire com’è il feeling”.
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