Un errore degno di Fantozzi quello commesso da Valtteri Bottas nelle prove libere del Gran Premio di Stiria: si è girato in pit lane
Ad un errore così fantozziano non capita tutti i giorni di assistere in Formula 1. A venti minuti dalla conclusione delle prove libere del Gran Premio della Stiria, al Red Bull Ring, Valtteri Bottas è stato protagonista di un insolito testacoda nella pit lane.
Stava uscendo dal box della Mercedes, quando si è girato ritrovandosi proprio in mezzo alla corsia e con il musetto puntato verso il garage della McLaren. Il finlandese si è subito collegato via radio con il suo muretto per spiegare il motivo dell’accaduto: “Stavo scaldando le gomme”, è la scusa che si è limitato a balbettare.
Il suo ingegnere di gara ha risposto con sarcasmo: “Non si è rivelato un gran riscaldamento…”. Più severo è stato il giudizio del team manager della McLaren, Paul James, che si è subito messo in contatto con il direttore di gara Michael Masi, per lamentarsi del rischio corso dai suoi meccanici.
Here’s another look at FP2’s big talking point, Valtteri Bottas’ spin in the the pit lane#StyrianGP 🇦🇹 #F1 pic.twitter.com/Hc2jZ4DIWx
— Formula 1 (@F1) June 25, 2021
“Michael, questo è assolutamente ridicolo”, ha commentato. “Avrebbe potuto investire uno dei nostri ragazzi”. Il giudice di corsa ha risposto dandogli ragione: “Sono d’accordo, grazie”. In effetti, pochi minuti dopo questo episodio, i commissari hanno aperto un’indagine e convocato lo stesso Bottas, insieme ad un rappresentante della Mercedes, in direzione gara.
Bottas convocato dai commissari
Il diretto interessato prova a discolparsi: “Ho provato una soluzione diversa in uscita dal box e mi sono intraversato”, è stata la sua spiegazione. “Ho cambiato un po’ il processo normale per far pattinare le gomme, per questo mi sono girato. Sarei sorpreso se mi penalizzassero. Si tratta di un normale errore, cose che succedono. Sono sicuro che vogliano solo capire il vero motivo per cui è accaduto”.
La McLaren si è però dovuta riprendere da un “momento pauroso”, come l’ha definito il team principal Andreas Seidl. “Alla fine non abbiamo potuto fare altro che spingerlo di nuovo nella giusta direzione”, ha chiosato. “Grazie a Dio non è successo nulla”.
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