Marc Marquez mai così male in qualifica: colpa dell’ennesima caduta ad Assen. Ma mai paurosa come quella di ieri
Se la vittoria ritrovata nell’ultimo Gran Premio di Germania al Sachsenring era stato un sogno, il risveglio di Marc Marquez e il suo ritorno alla realtà sono stati rapidi quanto bruschi.
Già una settimana dopo, ad Assen, il risultato è nettamente più negativo. Al sabato, il Cabroncito è finito per terra nel corso della fase eliminatoria e di conseguenza non è andato oltre la ventesima piazzola sulla griglia di partenza. Il suo peggior risultato di sempre in una qualifica: l’unico precedente risale al 2009, quando correva in classe 125 e ottenne lo stesso piazzamento sullo schieramento a Brno. Il catalano si assume tutta la responsabilità dell’errore.
“È stata una normale scivolata, in qualifica ho provato a spingere di più”, spiega. “Nel mio primo tentativo è successo qualcosa di strano, con la gomma nuova ho girato più piano che con quella usata delle libere. Nel secondo invece mi sentivo bene, ma ho esagerato e ho perso l’anteriore”.
Molto più brutta era stata la caduta di ieri, quando l’otto volte campione del mondo era stato disarcionato dalla sua Honda nelle prove libere. Escluse, però, conseguenze fisiche serie: “Sono andato a fare una Tac ieri sera, non c’è niente di grave. La caviglia è infiammata, ma non ci sono fratture. Comunque la botta è stata forte e di conseguenza non riuscivo a fare bene pressione sul freno e a fermare a moto. Dalla quarta sessione di prove libere, la situazione è migliorata e domani credo che lo sarà ancora di più”.
Dopo il botto, ieri Marquez se l’era presa con la sua squadra, colpevole di aver provocato questa caduta, come altre nel corso della stagione, per un malfunzionamento del controllo elettronico di trazione. La Casa alata sembra avergli dato retta, correndo in fretta ai ripari. “La squadra ha reagito bene”, si complimenta Marc. “Ieri mi sono lamentato e oggi ho ricevuto una soluzione che è più sicura. Questa è la Honda e questo è ciò di cui ho bisogno. Sono felice, il potenziale della moto non è male”.
Scivolate a parte, il recupero di forma del numero 99 procede gradualmente e costantemente: “Sono rimasto sorpreso del mio livello fisico quando guido come voglio. Su questo circuito non me lo aspettavo, è un bel passo in avanti rispetto al Mugello e Montmelò, che sono i punti di riferimento. Sachsenring fa storia a sé, visto il tipo di circuito”. Domani si prospetta una gara tutta in salita: “L’obiettivo è fare altri passi in avanti ed essere più costanti nella seconda parte di gara, senza avere cali di prestazione”.
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