Max Biaggi e Valentino Rossi, da grandi nemici sportivi in MotoGP, potrebbero diventare un domani addirittura amici: lo afferma il Corsaro
Max Biaggi e Valentino Rossi, gli storici nemici giurati della MotoGP, diventeranno amici? Uno scenario incredibile, quello che ha tracciato lo stesso Corsaro nell’intervista concessa ai microfoni di Sky Sport il giorno del suo cinquantesimo compleanno.
Se è vero che, con l’avanzare degli anni, si raggiungono maggior maturità e serenità, forse il pilota romano è giunto davvero a quel momento della sua vita in cui è pronto a seppellire l’ascia di guerra anche con quello che è stato il suo più acerrimo rivale nel corso della carriera. Come è già successo con un altro grande avversario, Loris Capirossi, ora che Biaggi ha appeso il casco al chiodo (e che anche Rossi si appresta a farlo) potrebbero reimpostare la loro relazione su tutt’altri presupposti. Questa, almeno, è la sensazione offerta da Max.
“Magari lo recupereremo da genitori!”, ha raccontato ai microfoni di Guido Meda. “Non sappiamo, ma posso dire una cosa: noi non abbiamo alcun rapporto. La butto lì, secondo me nella seconda parte di vita ci aspetta qualcosa insieme. È successo anche con Capirossi, che prima di Rossi c’era una grande rivalità. Adesso invece ci chiamiamo, chiacchieriamo, abbiamo un rapporto bello e rilassato. Non c’è più quella voglia di primeggiare l’uno sugli altri”.
Voglia che era invece accesissima nelle stagioni in cui si incontrarono al vertice del motociclismo, segnando pagine indelebili della storia recente delle due ruote. “Noi tre abbiamo fatto, secondo me, la storia della moto degli ultimi vent’anni”, sottolinea. “Chi più, chi meno, però abbiamo veramente fatto scrivere tanto, erano momenti belli. Anche per le persone che lo ricordano con entusiasmo, ancora oggi sui social. Sono loro i veri appassionati”.
In attesa di stabilire un’amicizia, intanto tra Max Biaggi e Valentino Rossi c’è sicuramente un grande rispetto, per quanto a distanza. Tanto che lo stesso capitolino si guarda bene dal dare consigli al Dottore in merito all’eventuale ritiro dalle corse. “Parlo da esterno, perché non lo conosco bene”, ammette. “Anzi, non lo conosco affatto, quindi non so come viva lui la competizione, la moto… Noi non ci siamo simpatici, ma lo rispetto. E rispettandolo non mi sento di dire una parola, perché alla passione non si comanda. Non si può dare una spiegazione a certe cose, come alla passione. Bisogna solo chiederlo a lui”.
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