Malgrado il risultato poco lusinghiero ottenuto a Zeltweg, la Ferrari si è messa in mostra con entrambe le guide grazie a diversi sorpassi.
A differenza del Paul Ricard, dove praticamente era stata trasparente, in Stiria la Rossa ha dato dimostrazione di non essersi persa e dispersa. In realtà dati alla mano c’è poco da stare allegri. Sainz e Leclerc hanno chiuso rispettivamente in sesta e settima piazza, per di più doppiati, ma almeno hanno superato degli avversari, tirato fuori le unghie e combattuto, evitando di arrendersi in partenza. Una buona notizia se si pensa che fra una settimana si correrà di nuovo in Austria e che la diretta rivale McLaren è apparsa in forma con il solo Norris.
Tornando alle performance dei due piloti, Charles è risultato particolarmente brillante rimontando dal fondo gruppo dove era precipitato a seguito di un contatto con Gasly al primo giro.
“E’ veramente un peccato quanto successo allo start. Se escludiamo quell’incidente credo che sia stata una delle mie migliori prestazioni”, ha riconosciuto alla fine il #16. “La macchina si è comportata in maniera fantastica, dunque è stata una giornata positiva”.
Soddisfatto del passo tenuto, del basso degrado gomme (problema che aveva agitato e non poco il box di Maranello alla vigilia) e delle manovre effettuate, il monegasco ha reso merito alla squadra e al grande lavoro nel dietro alle quinte. “Adesso analizzeremo i dati e cercheremo di capire come ripeterci in futuro”, ha chiosato il “Pilota del Giorno” secondo i fan della F1.
In linea con l’ultima affermazione del Predestinato, Carlos ha salutato con favore l’esito del weekend ammettendo però che nel box rosso nessuno si sa spiegare questo improvviso risveglio della SF21.
“Con le medie avevo il ritmo della Red Bull e andavo più veloce di coloro che avevano già le coperture fresche. Non so perché. Avrei potuto andare bene anche con le dure, però stando dietro ad Hamilton non l’ho potuto fare”, la considerazione dell’iberico che ha infine ribadito la necessità di migliorare nelle qualifiche.
Chiara Rainis
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