Fabio Quartararo ha ammesso la difficoltà psicologica di essere il successore di Valentino Rossi alla Yamaha. Ma se l’è cavata benissimo!
Provate a mettervi nei suoi panni. All’inizio della stagione Fabio Quartararo si trovava di fronte la montagna più ripida in assoluto da scalare. Prendere il posto di un nove volte campione del mondo nella squadra ufficiale Yamaha. Un compito che avrebbe fatto tremare le vene ai polsi di chiunque, lui compreso.
“Ad inizio anno la pressione che sentivo addosso non veniva dal team, ma dall’esterno”, ha ammesso nella conferenza stampa al termine del Gran Premio d’Olanda. “La stampa scriveva che io avevo preso il posto del re, Valentino, e che dovevo esserne all’altezza. Io cercavo di non ascoltarli, speravo solo che smettessero”.
Il Diablo, però, se l’è cavata alla grande. Ha iniziato a vincere alla seconda gara e da lì in poi non si è più fermato. “La vittoria in Qatar mi ha reso molto felice, da quel momento in poi di pressione non ne ho sentita più”, racconta. “Un’altra gara importante è stata quella di Portimao, che l’anno scorso era stata un disastro, mentre stavolta è andata bene. Pensavo che avrei fatto meglio, ma non così tanto”.
Qualche battuta d’arresto c’è stata, ovviamente: “Quando sono andato male è stato per un problema mio, non della moto, come nel caso del braccio a Jerez. A Barcellona è stata una delusione, è stato difficile assistere alle proteste in direzione gara (per il caso della tuta aperta, ndr), ma io l’ho presa sul ridere. Ero rimasto male per le parole di Mir, ma ora ci siamo chiariti”.
Fatto sta che ora, al giro di boa della stagione, Quartararo si presenta al via del mese di ferie estive con un tesoretto di ben trentaquattro punti di vantaggio sul primo degli inseguitori in classifica generale.
“Questo è un bel momento della mia carriera”, conferma. “Ogni volta in cui salgo in moto mi sento meglio, ma non penso di poter essere solo io a perdere il titolo. Le Ducati e Mir vanno forte e il campionato è ancora completamente aperto. Ci sono tanti piloti forti, non uno in particolare, ma io mi devo concentrare su me stesso. Ho un buon vantaggio, ma se comincerò la seconda parte di stagione come la prima, sarà fondamentale”.
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