Superbollo auto, grandi novità con la riforma fiscale

Il superbollo ha causato danni ad un settore economico con conseguenti minori introiti per l’Erario. Ma qualcosa a breve potrebbe cambiare.

Traffico auto (getty images)

La riforma fiscale a cui sta lavorando il Governo potrebbe decidere di abolire finalmente il superbollo per le auto. Si tratta al momento di una semplice ipotesi poiché la Commissione finanza è ancora al lavoro sul disegno di legge, che una volta ultimato, dovrà poi approdare sul tavolo del Governo.

Il superbollo è una tassa che è stata introdotta nel 2011 dal governo Berlusconi e che all’inizio interessava tutti i possessori di auto con potenza superiore a 225 kW (306 CV) che dovevano sommare al tradizionale bollo un’addizionale erariale che finisce direttamente nelle casse dello Stato. Questa addizionale ammontava a 10 euro per ogni kW oltre i 225 kW. In seguito il governo Monti ha reso ancora più salato il superbollo, abbassando la soglia a 185 kW (252 CV) e aumentando da 10 a 20 euro la somma da versare per ogni kW ulteriore, introducendo tuttavia il principio della riduzione in funzione dell’anzianità dell’auto. La tassa, infatti, si riduce ogni 5 anni dalla data di prima immatricolazione, per poi estinguersi definitivamente quando il veicolo compie 20 anni.

Ad oggi il superbollo ha dato una stangata al settore auto e non solo, causando più un danno che un vantaggio per l’Erario. Infatti dal momento della sua introduzione si è registrata una netta riduzione delle immatricolazioni di vetture oltre i 185 kW, un crollo dei passaggi di proprietà per le auto usate. Inoltre ha portato allo sviluppo del noleggio di auto con targa estera, con conseguenti difficoltà nell’effettuare i controlli su strada e di risalire al responsabile in caso di incidenti.

Traffico in autostrada
Traffico in autostrada (foto Pixabay)
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