Paolo Simoncelli analizza la gara Moto3 di Assen dei suoi due piloti Tatsu Suzuki e Lorenzo Fellon.
L’ultima gara Moto3 prima della pausa estiva si è conclusa con un 5° e 21° posto per i due piloti del team Sic58 Squadra Corse. Il 14° posto in classifica di Tatsu Suzuki non soddisfa le attese di Paolo Simoncelli, consapevole che l’alfiere giapponese avrebbe potuto raccogliere molto di più se non fosse per certi errori rimediati in gara. Ad Assen sembrava tutto filare liscio: “Tatsuki nelle prime prove fa quasi il record della pista finché alcune gocce di pioggia sull’ asfalto non segnalate lo fanno volare in terra”.
Nelle qualifiche si piazza 12°, poi un fulmine a ciel sereno domenica mattina, con la notizia che Tatsu Suzuki era risultato positivo al Covid. “Le seguenti tre ore panico e incredulità generale visto che lui il covid l’ aveva avuto solo qualche mese prima. Riusciamo a fargli fare altri due tamponi, grazie all’ efficienza degli addetti, che ci danno il responso alle 9.15: è un falso positivo. Tra sospiri di sollievo e la fretta ci prepariamo per la gara pur avendo saltato il Warm up – continua Paolo Simoncelli –, una cosa a cui comunque dovremo abituarci visto che dall’ anno prossimo non si farà più”.
A due giri dal termine effettua il miglior crono, ma il 5° posto finale non premia degnamente l’alfiere nipponico, considerando che altri due piloti sono stati penalizzati per essere andati sul verde. “Involontariamente ho pensato a cosa avrebbe detto Massimo Matteoni, un ex capotecnico di Marco, un po’ burbero e diretto ma di cuore, se avesse avuto Tatsu tra le mani: “Se hai fatto questo tempo a due giri dalla fine con le gomme finite, cosa hai fatto il resto della gara, hai dormito?” Che in dialetto romagnolo avrebbe sortito tutto un altro effetto. Tatsuki sta uscendo da un periodo negativo e per stavolta lo perdoniamo è stato comunque bravo”.
Soltanto 21° il francese Lorenzo Fellon che va ancora alla ricerca dei suoi primi punti iridati. Ma il bilancio è comunque positivo. “Fellon mi sorprende sempre di più, inizia a fidarsi del team e a capire che lavoriamo per lui e non contro di lui. Parte 14º, con un ride through ancora da scontare in gara, ma sbaglia anche l’ ingresso alla prima curva e finisce quasi ultimo. C’ é qualcosa da rivedere – ha concluso Paolo Simoncelli -, molto da lavorare ma ha tanto margine di miglioramento”.
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